11 aprile – Giornata NO TAV. Il contributo di Avolainlotta
Mercoledì 11 Aprile in Val di Susa (nei dintorni di Torino) centinaia di uomini in divisa entreranno nelle terre dei contadini valsusini per espropiarle. L’intento è quello di costruire la famosa TAV Torino-Lione (treno ad alta velocità), e utilizzare quei terreni per il cantiere di quella che chiamano “grande opera”.
Di fronte a loro troveranno migliaia di cittadini pronti a difendere il proprio territorio dalla devastazione e dalla speculazione.
Da 20 anni, infatti, i cittadini della Val di Susa, sostenuti dai NO TAV del resto d’Italia, lottano contro quella “grande opera” che di grande non ha nulla, se non le spese che tutti noi dovremmo sostenere affinché venga realizzata.
Per costruire questa opera inutile servono dai 20 ai 30 miliardi di Euro e l’Unione Europea ha già fatto capire che buona parte di questi soldi dovranno essere prelevati dalle casse dello Stato, cioè da quelle dei cittadini.
Una ferrovia che collega l’Italia alla Francia esiste già e i dati sul traffico-merci in quella linea parlano chiaro: dal 2000 al 2010 la quantità di merci trasportate è diminuita della metà e non c’è alcun motivo per pensare che la nuova linea Torino-Lione possa invertire questa tendenza.
Il vantaggio in termini di tempo per il viaggiatore sarebbe esiguo (circa un’ora) ed è ampiamente dimostrato che chi vuole risparmiare tempo per oltrepassare le Alpi, sceglie di usare l’aereo, anche perché il biglietto dei nuovi treni ad alta velocità ha un costo eccessivo rispetto a qualsiasi altra soluzione. Stessa cosa per gli emigranti e i pendolari siciliani che vogliono raggiungere il nord-Italia o altri Paesi europei, i quali scelgono l’aereo invece di affidarsi al treno (figuriamoci se potranno permettersi il biglietto per la TAV).
Ogni chilometro di TAV verrebbe a costare intorno ai 235 milioni di Euro. Uno schiaffo per tutti i lavoratori e per tutte le famiglie che subiscono gli effetti nefasti della crisi del capitalismo. I fondi destinati alla TAV andrebbero sottratti da altri settori vitali per i cittadini: sanità, scuola, ricerca, messa in sicurezza del territorio, trasporto locale, servizi sociali, ecc..
Le montagne che dovrebbero essere perforate per costruire il tunnel della TAV contengono grandi quantità di amianto e uranio. In caso di costruzione del traforo (anche con i migliori sistemi di sicurezza) la quantità di particelle di amianto disperse nell’aria sarebbe causa di un vero e proprio disastro ambientale per le zone site in prossimità della TAV (anche per Torino!) e causa di patologie mortali come il mesotelioma per tutti i cittadini della Val di Susa. Senza dimenticare i costi e i problemi derivanti dallo smaltimento di queste sostanze.
Non esistono ragioni valide per costruire un’opera talmente inutile e pericolosa e il governo Monti (così come il governo Berlusconi e il PD) usa frasi di circostanza per giustificare questo investimento sbagliato, dichiarando che la TAV è un’occasione “da non perdere”, oppure che “non bisogna darla vinta” a chi si oppone al futuro. Ci chiediamo di quale futuro parlano questi signori, dato che non hanno mai presentato uno straccio di prova a favore della TAV, ma soltanto proclami buoni per riempire i telegiornali e far fare affari agli imprenditori amici.
Per portare avanti questo progetto criminale gli ultimi governi non hanno esitato ad armare migliaia di agenti di polizia, istigarli contro le popolazioni in lotta per spianare la strada alle lobby del cemento.
Dal canto loro le forze dell’ordine si sono lasciate andare a episodi di rastrellamento e persecuzione politica contro chi si oppone alla TAV, con intimidazioni, arresti e denunce.
Hanno usato i manganelli, i mezzi corazzati, i lacrimogeni al gas CS (cancerogeni e vietati persino in guerra!) per provare a mettere a tacere centinaia di migliaia di donne, anziani, bambini e giovani che lottano e lotteranno contro lo scempio del loro territorio.
Nonostante tutto questo, il popolo NO TAV è sempre più forte e sempre più deciso!
Per noi che viviamo in una zona nella quale l’unica ferrovia esistente è a binario unico non elettrificato (circolano ancora i vecchi treni a diesel!) quella della TAV è una spesa doppiamente inutile.
La lotta dei NO TAV è la lotta di tutta l’Italia, dalla Val di Susa alla Val di Noto.
Se c’è una cosa che accomuna il popolo NO TAV con chi vive nella Sicilia sud-orientale, con chi si batte contro il ponte sullo Stretto, contro le trivellazioni in Val di Noto, contro il MUOS di Niscemi, contro l’inquinamento del petrolchimico di Priolo-Augusta-Melilli e contro la speculazione edilizia, è l’amore per il proprio territorio, l’impegno in difesa dei beni comuni e del diritto a decidere la sorte del proprio ambiente e il proprio futuro.
Lottare contro la TAV significa difendere i propri diritti, rivendicare servizi per studenti, lavoratori, precari. Significa resistere alla crisi e agli sprechi della politica.
ORA E SEMPRE NO TAV!
Avolainlotta studenti/lavoratori/precari
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