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11marzo 2015, Bologna. Francesco Lorusso vive nelle lotte di oggi!

 

Da piazza Verdi si è partiti intorno alle 18,30 per muoversi in corteo alla volta del punto di via Mascarella dove Francesco cadde. Tanti gli interventi e i cori che scandivano il percorso, mentre una volta arrivati verso la fine di via Mascarella al fianco del murales realizzato lo scorso anno si realizzava una nuova opera dedicata alla figura di Francesco. Tante prese di parola hanno sottolineato l’importanza di scrivere, attraverso il ricordo di Francesco, una nuova storia di militanza e di lotta anche al giorno d’oggi. E la composizione del corteo raccontava fedele quello che oggi si muove a Bologna nel movimento di chi vuole ribellarsi a questo esistente ingiusto.

 

C’erano gli occupanti di case, che tra un picchetto antisfratto e la preparazione di una resistenza ad uno sgombero trovano la forza di scendere in piazza e raccontare ancora una volta la necessità di ribellarsi alla rapina dell’affitto e alla marginalità verso la quale li si vorrebbe condannare solo perchè impossibilitati a permettersi un tetto sopra la testa.

 

C’erano gli studenti medi ed universitari, in lotta contro la trasformazione sempre più spedita delle istituzioni della formazione in aziende, e degli studenti in clienti; che lottano contro lo sfruttamento lavorativo all’interno dei piani di studio e contro i piani di gentrification e speculazione che attraversano i loro territori.

 

C’erano i facchini e le facchine della logistica in lotta, che organizzati nel sindacato SI Cobas reagiscono con picchetti e blocchi quotidiani allo sfruttamento coatto del sistema delle cooperative e dei grandi e piccoli padroncini.

 

C’erano, in più, tanti e tante che hanno con coraggio scelto di partecipare ad un corteo determinato, esplicito, militante, e così di schierarsi all’interno della piazza antagonista del movimento che pratica ogni giorno lotte e conflitto sociale.

 

C’era insomma tutta la Bologna degna delle lotte, la Bologna meticcia che non ha esitato ad andare oltre i suoi confini e a ricordare quanto la repressione di ieri colpisca anche le lotte di oggi, per quanto in forme diverse. Tanti interventi hanno portato solidarietà a tutti i compagni costretti dentro le carceri o a subire provvedimenti cautelari, a partire da quelli più recenti come quelli dell’Ex-Karcere/Anomalia di Palermo e dei coraggiosi compagni delle reti antisfratto romane.

 

Il corteo ha proseguito bloccando i viali che circondano la città ed è terminato con l’occupazione della facoltà di Lettere in via Zamboni 38, dove gli spazi di autogestione sono stati messi sotto attacco in queste settimane e dove la risposta è più importante da dare in questo momento.

 

Oggi tante nuove iniziative seguiranno quelle già messe in campo negli scorsi giorni (con nomi come Bifo, Duka, Tano D’Amico,99Posse) e segneranno l’ennesimo capitolo di una storia appena iniziata: quella della Bologna meticcia e solidale, che parte dal ricordo della sua storia e di quella di Francesco per scriverne tante tante altre ancora.

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