15 ott: arriva la prima condanna, 3 anni e 4 mesi a un giovane pugliese
Ma nei suoi confronti la procura, che ha ottenuto dal tribunale la trasmissione degli atti, ha intenzione di indagare ancora in relazione al reato di devastazione. Il collegio ha disposto che il manifestante dovrà risarcire i danni, da liquidarsi in separata sede, subiti da Comune di Roma e Ama, l’azienda municipalizzata per i rifiuti. Il difensore del ragazzo, l’avvocato Fabrizio Gallo, ha spiegato: “Siamo in presenza di una decisione troppo dura. Sulla sentenza ha, senza dubbio, influito la pressione mediatica legata a quanto accaduto a Roma. Oggi viene condannata una persona che con gli incidenti e con i casi di violenza non ha nulla a che fare”.
Tra gli arrestati del 15 ottobre, Giovanni è quello con la condizione più particolare: vivendo in Spagna da diverso tempo, non ha ottenuto la scarcerazione come gli altri perché privo di domicilio o di qualcuno che potesse ospitarlo, qui in Italia.
Così è rimasto in carcere ed oggi s’è preso la prima condanna. Hanno trovato il capro espiatorio: il più debole paga per tutti.
Sarà contenta la redazione di Repubblica e tutti coloro che invocavano la polizia o impacchettavano fanciulli.
Noi ricordiamoci che il 5 dicembre ci sarà l’udienza per Robert, Stefano ed Ilaria: NON LASCIAMOLI SOLI!
e scriviamo a Giovanni,
nel carcere di Regina Coeli, Via della Lungara 29, 00165 Roma
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