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15M in Terra di Lavoro, lo Sciopero Sociale per rompere la subalternità!

Come annunciato nei giorni scorsi si è svolta stasera, 15 maggio, l’iniziativa “Sciopero sociale in Terra di Lavoro”.

 

Rilanciato, nelle scorse settimane, dai movimenti europei con la dichiarazione comune di Lubiana elaborata al termine dell’Hub Meeting 2013, il percorso con il quale le lotte contro la crisi e l’austerità tentano una ricomposizione ed una progettualità comune ha preso forma anche nella provincia meridionale.

A Capua, nel rione delle cosiddette ‘palazzine tedesche’, un folto numero di giovani e meno giovani ha risposto all’appello trans-nazionale che ha visto scendere in piazza migliaia di persone in tante città d’Europa. Un momento di contaminazione, confronto e riconoscimento reciproco tra i soggetti che hanno animato le lotte sociali sul territorio, su tutte quella per beni comuni, e gli abitanti di uno dei tanti quartieri popolari dove la governance della crisi è stata elevata a paradigma prima ancora che la crisi stessa iniziasse a manifestarsi in tutta la sua dirompenza. Devastazione sociale, abbandono e promesse mai mantenute sono il lascito di un sistema istituzionale che rappresenta soltanto gli interessi di potentati economici di ogni ordine e grado. Oggi, per la prima volta da quando furono costruite per ospitare i militari tedeschi di stanza a Capua durante la guerra, le palazzine tedesche sono uscite dall’isolamento e hanno trovato, in un momento di autorganizzazione e protagonismo dal basso, una proposta, una progettualità seppur embrionale per uscire dalla subordinazione e riappropriarsi del proprio tempo e di tutto lo spazio necessario.

Dai bambini agli anziani, tutti sono scesi in strada per raccontare le proprie esperienze e immaginare percorsi di lotta reali per cambiare le cose: il cammino per lo Sciopero Sociale è solo all’inizio!

 

In particolare, la volontà che è emersa durante gli interventi è stata quella di mettere in piedi un processo di autorganizzazione che parta dai tanti, troppi disoccupati e precari che in Terra di Lavoro vivono il ricatto e l’umiliazione della mancanza di reddito, che toglie la dignità con il preciso obiettivo di disarticolare ogni possibile progetto di rivendicazione sociale attraverso le strette maglie della clientela politica basata sulla promessa di lavoro, come se la condizione di sfruttati possa essere considerata un privilegio!

Un proposito che però non accetta divisioni ed ulteriori frazionamenti nel campo di chi subisce la crisi e che nasce da subito, per la composizione sociale di chi ha partecipato, con la vocazione alla generalizzazione e quindi al rapporto con tutti coloro i quali hanno sì un lavoro, ma che nondimeno subiscono la precarizzazione diffusa e lo spregio per i propri diritti costantemente calpestati.

 

Ci è stato chiesto di tornare, lo faremo senz’altro. Così come saremo ovunque c’è bisogno di essere per creare e organizzare contropotere!

 

 

Sciopero Sociale Terra di Lavoro

csoa Tempo Rosso


Per info: scioperosocialecaserta [at] inventati.org

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