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#15M Torino: Contestato Presidente ATC!

A Torino si è indirizzata la contestazione verso uno dei responsabili del disagio abitativo in uno dei comuni più indebitati d’Italia: Elvi Rossi presidente dell’ATC, agenzia territoriale delle case popolari, responsabile di una gestione truffaldina dei beni immobiliari pubblici che mantiene vuoti e in decadimento lasciando per strada centinaia di famiglie senza casa. Nemmeno gli arresti dell’altro ieri, peraltro assolti nel processo per direttissima, fermano le contestazioni.

La continua malagestione da parte del presidente dell’ATC, veniva denunciata dalle famiglie sfrattate e occupanti di case cogliendo di sorpresa il signor Rossi in un ristorante di lusso mentre il personale ATC rischia oggi di perdere il posto di lavoro. Riproponendo l’Escrache argentino-spagnolo, il presidente dell’Atc è stato contestato, prima all’interno del ristorante e poi dopo all’esterno mentre velocemente si dirigeva verso la propria automobile di lusso, a suon di cori e sonagli.

Come hanno dimostrato le lotte in Spagna per la casa e contro la crisi, le recenti contestazioni a Roma della presidentessa della regione Lazio Polverini e del deputato Franceschini, di Berlusconi a Brescia, sempre più proletari cercano i diretti responsabili e non le mandano più a dire.

 

Oggi è stato solo l’inizio…ci rivedremo presto!

 

#Escrachealsistema parte 1

La contestazione nelle parole di una sfrattata:

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Il volantino distribuito durante l’iniziativa:



CHI CALPESTA I DIRITTI È CHI LASCIA GLI ALLOGGI SFITTI!

 

Bloccati per la strada, contestati a casa loro o quando si affacciano a conferenze o eventi mondani, da decine e a volte centinaia di cittadini arrabbiati. L’obiettivo è quello di additare al pubblico ludibrio quegli esponenti politici o quegli amministratori pubblici complici di sfratti, sgomberi e incapaci di dimostrare volontà politica reale di rispondere al problema della casa nello stato spagnolo. Si chiamano ‘escraches’, e in diverse città dello stato spagnolo sono all’ordine del giorno organizzate dai coordinamenti di lotta per la casa e, da marzo ad oggi, hanno ‘sbugiardato’ pubblicamente deputati, senatori, sindaci e addirittura ministri.

 

ELVI ROSSI – Presidente ATC

Elvi Rossi da due anni e mezzo è alla guida dell’Agenzia territoriale della Casa di Torino e Provincia. Designato dalla Giunta Cota rappresentante del Consiglio regionale in qualità di Presidente. Di professione immobiliarista uomo di punta del Pdl pinerolese per 25 anni è stato nell’Amministrazione di Frossasco sedendo per diversi mandati sulla poltrona di sindaco (dal 1995 al 2004), e in poi consigliere provinciale durante la prima Giunta Saitta.

Nei mesi scorsi si era distinto per aver dichiarato che “Chiunque occupi abusivamente un alloggio popolare e’ un ladro di case: non solo commette un reato ma calpesta anche i diritti delle tante famiglie in difficoltà che hanno fatto domanda e sono in attesa di un tetto” commentando l’occupazione da parte di una famiglia sfrattata di un alloggio popolare in Zona San Paolo, alloggio che ATC lasciava vuoto “in attesa di ristrutturazione” da oltre due anni.

Alla guida dell’Agenzia per le case popolari dopo 15 anni di presidenza dell’ex segretario del Pci Giorgio Ardito, Rossi ha continuato con il metodo consociativo del suo predecessore gestendo la complessa architettura di società controllate da ATC in modo da assegnare poltrone e incarichi in maniera bipartisan. E così nel primo anno della sua gestione a furia di distribuire poltrone e aumentare il numero dei componenti del cda di ATC (a fine 2011) i costi complessivi degli amministratori sono lievitati in maniera esponenziale.

Nel 2007 la cifra era di 229.786 €, fino a raggiungere i 297.668€ nel 2010. Nel novembre del 2010 sono stati inoltre nominati nuovi consiglieri nel consiglio d’amministrazione, e i costi complessivi son aumentati fino a oltre 320.000 euro nel 2011. D’altronde il sistema ATC-partecipate è finito giusto un paio di mesi fa al centro di un’inchiesta giudiziaria che ha portato IL 19 marzo mattina ad una perquisizione della finanza nella sede di ATC: indagati cinque funzionari, alcuni dei quali lavorano presso società controllate da Atc al 100%, Atc Project.to e Ma.Net, che si occupano della progettazione e della manutenzione delle case popolari. L’accusa nei loro confronti è di corruzione e turbativa d’asta.

E ancora a proposito delle partecipate giusto all’inizio di questo mese di maggio le rappresentanze sindacali dei lavoratori delle società ATC hanno scioperato contro la politica di gestione manageriale del consiglio di amministrazione di corso Dante. Un anno fa il CdA di ATC Torino aveva infatti comunicato la possibile e fattibile chiusura di 4 delle 5 società partecipate causa spending review.
E’ quindi da un anno che i lavoratori delle partecipate del Gruppo ATC vivono la concreta paura della chiusura e della perdita del proprio posto di lavoro. In un anno il consiglio di amministrazione di ATC Torino guidato appunto da Elvi Rossi non è stato in grado di realizzare un piano di risanamento, pur essendo noti da tempo i crediti nei confronti di Regione Piemonte 14,5 milioni di euro, dalla Città di Torino di 7 milioni di euro e oltre 5 milioni di euro dai restanti Comuni situati nella Provincia di Torino dove gestiamo E.R.P. Le cifre non sono impressionanti per società in house: secondo le rappresentanze sindacali “si tratta di passivi sanabili con razionalizzazione finanziaria e soprattutto con volontà e impegno”.

E per quanto riguarda ancora la gestione del patrimonio di edilizia popolare, più di tante parole può essere indicativa una breve carrellata di alcuni titoli di quotidiani locali degli ultimi mesi: “Case Atc invase dai vermi – Piovono anche nei piatti”, “Ma cosa aspettano che crolli?”, “Dopo il crollo di sei mesi fa si sono dimenticati di noi”, “La nonna è in ospedale: l’Atc caccia la nipote che deve partorire”, “Acqua in ogni stanza vivere è impossibile”, “Quartiere Atc allo sfascio”, “Cento famiglie ancora al freddo”… e molti altri si possono trovare proprio sul sito di ATC Torino

Insomma pare che i soldi per gestire adeguatamente il patrimonio di edilizia popolare della città non ci siano, ma gli stipendi dei manager pagati con soldi pubblici continuano ad aumentare e per i funzionari che non stanno ai vertici si trova comunque il modo di arrotondare con le tangenti. Intanto moltissimi complessi di case popolari vengono lasciati all’incuria e gli appartamenti popolari abbandonati sono uno scandalo nella Torino capitale italiana degli sfratti. “Solo 500” ha dichiarato Rossi… Secondo altre fonti giornalistiche gli alloggi lasciati vuoti da ATC sarebbero invece intorno ai 900. Anche fossero “solo 500” sarebbero indicativamente quanti ATC riesce ad assegnarne in un anno!

ELVI ROSSI VERGOGNA! MAI PIÙ CASE SENZA GENTE, MAI PIÙ GENTE SENZA CASA!

Occupanti, sfrattati e solidali

#15M                                                                                                                                                                                               #escrachealsistema

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