Si tratta del quarto sciopero nazionale della logistica in poco più di sei mesi. Una forza conflittuale quella dimostrata dai facchini a cui si sono presto uniti altri lavoratori, precari, studenti, miltanti dei centri sociali in una lotta che sta riuscendo a sollevarsi in un unico corpo, non più disposto a farsi piegare in nome delle ragioni del profitto, per la riconquista della propria dignità e dei propri diritti.
Tutti uniti per la difesa dei propri compagn*, come a Bologna in cui ad essere assediata è stata la multinazionale emiliana del latte, la Granarolo consociata della Lega delle Cooperative. Contro la quale i facchini da mesi portano avanti la loro battaglia, dopo essere stati licenziati per aver scioperato, colpevoli di aver denunciato pubblicamente l’ipocrisia del mondo cooperativo nascosto dietro la lunga catena dei subappalti.
In più di 500 facchini, corrieri e solidali provenienti da tutto il territorio felsineo hanno voluto ricordare a padroni e istituzioni che qui nessuno viene lasciato solo. E domani 19 ottobre la stessa solidarietà raggiungerà la capitale per rafforzare la giornata dell’assedio ai palazzi del potere.
Così come a Piacenza dove proprio le lotte dei lavoratori (in particolare quelle alla Tnt e all’Ikea) dopo essere state oggetto di una repressione accanita anche nei confronti del sindacato (con un foglio di via per il coordinatore Aldo Milani) hanno avuto l’effetto di portare alla luce un copioso giro di frodi & affari che ha coinvolto la stessa direzione provinciale del lavoro.
L’adesione allo sciopero nel piacentino è stata totale; si è dato poi appuntamento per un corteo cittadino pomeridiano che alle lotte sul lavoro unirà quelle per i diritti dei migranti.
Nella stessa ottica il corteo di Milano ha inteso urlare la propria rabbia per le vittime di Lampedusa e lo ha fatto con una cospicua partecipazione da parte di quei facchini, perlopiù migranti, che hanno raggiunto il corteo dopo aver disposto la chiusura degli impianti delle principali aziende logistiche, Sda, Dhl, Tnt, Ortofin, Number One etc..
A Torino lo sciopero ha anticipato le altre città aprendo le danze della lotta allo stabilimento dell’Sda ieri 17 ottobre alle ore 6.00 e raggiungendo oggi gli altri poli logistici della città. E ancora Brescia, dove alla Tnt c’è stata adesione totale allo sciopero, Ancona con i lavoratori della Tnt e della Prt, Parma con il suo interporto logistico.
A Roma lo sciopero inizierà alle 0.00 del 19 ottobre per permettere ai lavoratori di raggiungere il corteo di domani unificandosi alle lotte che da tutt’Italia domani raggiungeranno la capitale per ricordare quella giustizia sociale che come ricorda Nicoletta Dosio del movimento No tav viene negata in nome di una legalità che non è la nostra legittimità.