#29N La sollevazione continua: cariche a Bologna e Parma. Regione assediata a Roma
A Roma l’obiettivo era quello di arrivare alla sede della giunta regionale, raggiunta dopo aver attraversato il quartiere popolare della Garbatella. Assediata per 3 ore la sede regionale dai manifestanti, mentre all’interno una delegazione ha incontrato funzionari ed esponenti della giunta.
Manifestazione questo pomeriggio anche a Bologna, con concentramento nel tardo pomeriggio in Piazza XX Settembre per un corteo diretto verso Palazzo d’Accursio, sede del potere istituzionale cittadino, dove i movimenti sociali sono stati caricati nel tentativo di entrare nel palazzo del Comune. Dopo la resistenza la decisione di occupare la Sala Borsa dove sono state piante delle tende e promossa una assemblea.
A Parma manganellate e fermi nella sede Iren-Emilia. L’associazione “Rete Diritti in Casa” e “No-termo” stavano manifestando contro il caro-bollette e per chiedere un tavolo di confronto tra Comune, cittadini e Iren con l’obbiettivo di ottenere l’estinzione del debito per morosità incolpevole sulle utenze di acqua, luce e gas, quando per sgomberarli la polizia ha manganellato duramente e effettuato dei fermi. Diversi compagni e compagne sono stati portati in questura, denunciati e solo in tarda serata rilasciati.
LA DIRETTA DELLA GIORNATA:
19.10: Incontro finito all’interno della sede della regione Lazio a Roma. Si sta tenendo una assemblea per confrontarsi su quanto discusso.
19.00: Tentativo della polizia di entrare in Sala Borsa a Bologna. Respinti dagli occupanti.
18.50: Occupata la sala Borsa a Bologna. Montate tende per passare la notte. Tra poco inizierà una assemblea.
18.40: Cariche a Bologna durante il tentativo di entrare a palazzo d’Accursio. I manifestanti resistono. Da Bologna la corrispondenza di Fulvio, compagno del laboratorio Crash! e di Social Log.
18.35: Conclusa l’azione al demanio a Bologna. Ottenuto l’invio di un fax al demanio nazionale e la partecipazione del collettivo Làbas con comune e demanio al tavolo di trattativa del futuro dell’ex caserma masini.
18.30: A Parma sono stati rilasciati i compagni e compagne fermati dopo le manganellate del pomeriggio negli uffici dell’Iren. Denunciati con diversi capi d’accusa. La corrispondenza da Parma con Giacomo, della Rete Diritti in casa.
18.20: La corrispondenza dall’esterno della giunta regionale a Roma con Irene, dei blocchi precari metropolitani. Ascolta o scarica il contributo
18.15: Ancora in corso a Roma l’incontro tra una delegazione di manifestanti ed esponenti della giunta regionale. Fuori l’assedio continua.
18.10: Una compagna portata in ospedale a Parma con un polso rotto a causa delle menganellate di polizia nella sede di Iren.
18.00: Sempre a Bologna il corteo passa e saluta lo studentato occupato Taksim.
17.30: A Bologna il corteo saluta l occupazione in via Irnerio 13. Direzione Palazzo d’Accursio.
17.15: Sempre a Bologna l’occupazione dell’ufficio del demanio in difesa di Làbas occupato continua. “Invitiamo tutti a raggiungerci qua, piazza Malpighi. Compagnia e riscaldamento non mancano! Làbas non si tocca!” fanno sapere gli attivisti attraverso facebook.
17.10: La corrispondenza dal concentramento di Bologna con Checco, di Social Log. Ascolta o scarica il contributo
16.50: Il bilancio dei fermi in questura a Parma è di 30 attivisti della “Rete Diritti in casa” e “No Termo”.
17.00: A Roma una delegazione di 15 attivisti è appena entrata nella sede Regione Lazio.
16.45: A Bologna ci si prepara al corteo.
16.30: Assessorati completamente militarizzati a Roma. Il corteo punta dritto verso il palazzo della Regione Lazio
16.15: a Parma manganellate e fermi negli uffici dell’Iren. La corrispondenza di Giacomo della “Rete diritti in casa”.
16.00: A Bologna una delegazione degli attivisti di Làbas incontrano il direttore dell’ufficio demanio.
15.30: la corrispondenza dal corteo di Roma che muove i primi passi con Irene, dei Blocchi precari metropolitani. Ascolta o scarica il contributo
15.00: sul tema invece della difesa degli spazi sociali a Bologna il Làbas ha occupato l’ufficio del demanio. “Chiediamo che l’ex caserma masini sia data in gestione al “comune” di làbas” dicono gli attivisti durante l’azione in difesa dello spazio sociale minacciato di sgombero.
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