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A Palermo crollano le scuole: feriti tre bambini

Tutto ciò arriva a pochi giorni del crollo che ha interessato la palazzina della Vucciria di proprietà comunale e non fa che rendere ancora più palesi le responsabilità dell’amministrazione in merito alla situazione di degrado che interessa gli edifici pubblici. La novità di oggi è che l’abbandono non appartiene soltanto agli edifici lasciati marcire nell’inutilizzo, ma arriva fin dentro le aule di una scuola elementare attraversata quotidianamente da centinaia di bambini.

Eppure le uniche parole sul patrimonio inagibile, come fanno notare gli occupanti del TMO, sono arrivate nei giorni scorsi proprio dall’Assessore all’istruzione Barbara Evola riguardo alla struttura del Teatro Mediterraneo Occupato, che ieri era stato minacciato di sgombero dalla stessa amministrazione comunale, reo di aver ospitato in totale sicurezza le scolaresche di due istituti e di avergli permesso di assistere gratuitamente a uno spettacolo teatrale. Evidentemente l’assessore farebbe meglio ad occuparsi della messa in sicurezza degli istituti che gestisce direttamente, piuttosto che preoccuparsi di immobili strutturalmente impeccabili e restituiti ad un uso sociale per gli interessi dell’intera città.

Nel frattempo gli occupanti di case rivendicano la loro legittimità nel rendere abitabili e abitati luoghi altrimenti abbandonati e esigono a gran voce la riconversione dei palazzi del centro storico a case popolari. Solo oggi il Comitato Prendocasa ha bloccato uno sfratto di un’anziana in via Messina Marine e ha organizzato un presidio davanti alla prefettura in solidarietà con gli arrestati del movimento per il diritto all’abitare e per ribadire le proprie ragioni di lotta alle istituzioni cittadine e nazionali. Le case occupate di via Alloro e piazza Venezia sono intere palazzine rimesse in sesto dal lavoro di chi le ha scelte come luogo per costruirci una vita e che adesso non accetta di essere trattato come problema di ordine pubblico. Anche in questo caso, però, l’amministrazione si mostra sorda alle richieste della cittadinanza sui piani di autorecupero e sulla destinazione ad alloggi popolari del patrimonio del centro storico, proseguendo invece con piani che è difficile non inquadrare in dinamiche speculative. Piuttosto che chiudere la piazza di un mercato già sofferente sarebbe sicuramente più sensato metterla in sicurezza immediatamente e favorire il ripopolamento del quartiere da parte delle famiglie andate via nel corso di questi anni. Ma “forse” il piano degli speculatori prevede invece che proprio a partire da questo spopolamento, sicuramente favorito dalla chiusura della piazza, si rilanci con ristrutturazioni di lusso su immobili acquistati a prezzi irrisori.

Come gira in queste ore sui social network una domanda allora sorge spontanea “Dopo la piazza della Vucciria, si potrebbe murare anche la scuola. Che ne dite?”

 

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