A Torino Primo Maggio di lotta: cariche e fermi
Le immagini del corteo:
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Lo spezzone sociale si è guadagnato, dopo cariche ed intimidazioni, metro per metro il percorso in via Roma, fino ad arrivare in Piazza San Carlo. Dove occupanti di case, studenti, lavoratori hanno preso il palco. Con loro anche i genitori dei 28 giovani che sono sottoposti a misure cautelari in questo momento. I politici del PD hanno in fretta e furia terminato il loro comizio per evitare di essere contestati ancora una volta. Sanno che la loro credibilità è a zero, l’irruzione della realtà nei loro comizi non è ben vista. Il PD cerca di nascondere il suo reale volto di partito dell’impoverimento e del governo tramite la violenza della polizia.
L’atmosfera era tesa sin dalla mattina in piazza Vittorio. Centinaia di uomini delle forze dell’ordine disposti a bloccare lo spezzone sociale, caratterizzato dalle parole d’ordine di opposizione al governo Renzi “Contro guerra, sfruttamento, Tav e Salva Banche l’unica soluzione è la lotta”. Palpabile la paura da parte di chi gestisce l’ordine pubblico che qualcuno potesse rovinare la passerella pre-elettorale (per le amministrative di Maggio) del PD torinese. Governo dell’immagine e polizia sono le uniche carte rimaste in mano ad una classe politica che ha prodotto solo povertà e disoccupazione. Durante tutto il percorso in via Po la questuraha cercato in tutti i modi di rallentare e di isolare lo spezzone sociale dalla parte di corteo in cui sfilavano istituzioni e partiti. In piazza Castello la polizia ha caricato diverse volte lo spezzone sociale per impedire l’ingresso in via Roma. Diverse persone sono state ferite, ma il coraggio e la determinazione di chi era in piazza ha obbligato la polizia ad arretrare. Al momento si contano due fermi.
La giornata era iniziata ancora prima del corteo con le provocazioni della questura torinese che ha fermato il furgone che avrebbe dovuto aprire lo spezzone sociale, circondandolo con molti mezzi blindati a bloccare le vie. Grazie alla determinazione delle persone presenti è finito in un nulla di fatto l’assurda pretesa della polizia di perquisire il furgone.
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