Alessandria: Sfrattati occupano due palazzine al Cristo insieme al Movimento per la Casa
Famiglie e attivisti sono comunque determinati a resistere e non c’è nessuna intenzione di cedere di un solo millimetro rispetto alle due nuove occupazioni. Intanto con la riapertura dello sportello per il diritto all’abitare sono decine le famiglie che continuano a rivolgersi al Movimento per la Casa per intraprendere un percorso di autorganizzazione che gli consenta di lottare per difendere e riconquistarsi il diritto alla casa.
Attivisti e famiglie hanno anche distribuito una lettera rivolta al quartiere con cui si chiede solidarietà e complicità da parte degli abitanti della zona.
Ecco il testo:
Siamo famiglie, donne, uomini e bambini che rischiano di rimanere senza una casa e che da mesi subiscono la violenza degli sfratti e dei passaggi degli ufficiali giudiziari perché non riescono a pagare i prezzi sempre più alti degli affitti.
Oggi abbiamo deciso di riaprire le porte delle due palazzine x, abbandonate e sfitte da anni, per rispondere ad un’emergenza abitativa senza precedenti nella storia di Alessandria. Abbiamo scelto di non subire questa situazione nel silenzio, ma di organizzarci insieme per riconquistare i diritti e la dignità che dovrebbero essere garantiti a tutti e che invece sono continuamente messi in discussione. La famiglie in difficoltà sono in continuo aumento, mentre Comune e istituzioni locali dimostrano ogni giorno la propria incapacità di reagire e trovare soluzioni.
Di fronte a tutto ciò crediamo sia inaccettabile che interi edifici rimangano inutilizzati anziché essere messi a disposizione della cittadinanza e di chi ne ha bisogno.
Decidere di occupare non è stata una scelta facile e, di certo, non è un gioco. Ma crediamo sia davvero l’unica strada possibile per tornare ad avere un tetto sopra la testa per noi e per garantirlo ai nostri figli.
Con queste poche righe vogliamo chiedere la solidarietà, la complicità e la partecipazione di tutti gli abitanti del quartiere x, convinti che solo tornando a costruire reti e relazioni dal basso torneremo, insieme, a vivere in un mondo più giusto e per tutti.
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