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Bce a Barcellona: gli studenti in piazza

Per la giornata è stato convocato uno sciopero a cui hanno aderito gli studenti ma anche i professori ed il personale amministrativo di varie università; in molti atenei sono stati organizzati anche dei picchetti. Il corteo è partito alla centralissima Plaza Universitat. Arrivato al paseo Lluis Companys (dietro il parlamento catalano) il corteo si è diviso in tre, una parte diretta alla sede dell’università Pompeu Fabra, non lontano dall’hotel Arts dove si svolgeva il vertice dei banchieri europei. Un altro gruppo di oltre trecento studenti ha cercato di raggiungere l’università nel quartiere del Raval, dietro la Rambla, ma la polizia ha impedito ai giovani di entrare in Plaça Catalunya. Numerosi erano gli striscioni che chiedevano la liberazione degli arrestati della vaga general (lo sciopero generale) del 29 marzo. Il tutto in una città completamente blindata da numerosi contingenti di polizia e messa al centro di paranoie securitarie da parte del governo spagnolo.

La Spagna è un paese in recessione, con un tasso dei disoccupazione del 24% e già un serie di manovre lacrime e sangue alle spalle; la Bce è la faccia europea di quel potere finanziario che dopo aver portato alla crisi inseguendo il proprio profitto ora pretende di farne pagare le conseguenze (s’intende: inseguendo altri profitti) a studenti, precari e lavoratori attraverso l’imposizione di politiche di austerity e privatizzazioni. Ieri i protagonisti sono stati gli studenti ed i lavoratori dell’università contro una riforma che, in maniera simile al caso italiano, canadese o inglese, riorganizza le possibilità di determinare il proprio futuro da parte di molti giovani e rende ancora più precario chi nell’università ci lavora. Domani potrebbe essere protagonista nuovamente quella più generale e composita eccedenza sociale che ha fatto straripare la  huelga general di marzo, per verificarlo aspettiamo le date già lanciate del 12 e 15 Maggio …

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