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Bologna, lotte metropolitane contro la “city of food”

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Bologna, mentre trasforma il suo volto verso il turismo trainato da settore gastronomico, sta vedendo in queste ore differenti lotte prendere forma sul terreno dell’emergenza abitativa.

Nella giornata di sciopero generale della logistica, in cui all’interno del corteo promosso dal sindacalismo di base del pomeriggio si collocherà uno spezzone del conflitto sociale metropolitano, due azioni hanno segnalato cosa voglia dire subire sulla propria pelle le conseguenze della trasformazione della città in “city of food”.

Decine di studenti e studentesse hanno infatti fatto irruzione in Rettorato per chiedere all’Università di esporsi pubblicamente e di trovare soluzioni sulla crisi abitativa studentesca. Trovare una casa in città è ormai impossibile, come dimostrato dalle tante voci riunitesi in assemblea lo scorso mercoledì. La diffusione dei B&B e dell’utilizzo di portali come Airbnb per venire incontro agli aumentati flussi di turismo hanno reso impossibile per uno studente, specialmente se matricola o meridionale, trovare una sistemazione in città. Idem succede per i lavoratori precari.

Oggi tante delle persone che stanno subendo questi processi si sono espresse in Rettorato intimando all’Università a fissare un incontro per discutere della situazione: il prossimo martedì 31 ottobre ad ogni modo una nuova iniziativa di lotta sempre in Rettorato è stata lanciata attraverso la pagina Fuorisede non Fuoricasa.

Intanto in Consiglio Comunale le famiglie del Galaxy, organizzate con Social Log, interrompevano la seduta di dibattito per chiedere soluzioni per quei nuclei che non hanno ancora ricevuto una soluzione concreta. Il Galaxy, complesso residenziale ottenuto con la lotta dalle famiglie che ci abitano e che prima erano state attive nell’occupazione dell’Ex-Telecom, sarà infatti chiuso a fine ottobre ma non ci sono ancora sistemazioni per tutti i nuclei che ci abitano da circa due anni.

Quanto successo oggi è solo un esempio delle conseguenze della trasformazione della città. Fra poche settimane ci sarà l’inaugurazione del F.I.CO, la Disneyland del cibo di Farinetti, patron di Eataly, ben noto per il disprezzo in classico stile renziano verso i lavoratori.

Sarà un’ulteriore accelerazione nel cambiamento di una città dove ormai il centro è puramente vetrina e dove diversi provvedimenti di carattere amministrativo (sgomberi, sfratti, attacchi alla socialità studentesca e precaria) cercano di accelerare meccanismi di espulsione sociale dalle aree più centrali verso quelle più periferiche. Un processo a cui non sarà possibile non dare una risposta conflittuale.

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