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Bologna, notte di lotta contro i ricatti di SDA!

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Non si ferma la lotta operaia contro l’azienda di logistica.

E’ stata un’altra notte di lotta quella appena trascorsa alla SDA di Bologna, dove in parallelo a tante altre città d’Italia è in corso una mobilitazione contro l’azienda di logistica appartenente a Poste Italiane, rea di non rispettare gli accordi siglati col SI Cobas.

SDA, dopo la sua mossa truffaldina, ha ordinato la serrata ieri sera per impedire ai lavoratori di decidere i tempi del loro sciopero direttamente all’interno dello stabilimento. I lavoratori hanno dunque reagito attuando un blocco che è durato per tutta la notte, affermando la volontà di continuare la battaglia finchè il colpo di mano tentato a Carpiano non venga meno (qui il comunicato di ieri che ricostruisce la vicenda).

La giornata è stata segnata dalla creatività operaia, che ha dirottato i suoi blocchi anche a seconda del tentativo di risposta della controparte. E’ stata ad esempio bloccata anche una filiale di Poste Italiane in via Zanardi per rispondere al tentativo di SDA di dirottare la movimentazione merci. Nel frattempo anche il sito di SDA veniva oscurato da un attacco informatico. Anche una folta delegazione del Laboratorio Crash! ha partecipato ai picchetti e ai presidi dei facchini.

L’importanza della lotta in corso ha scomodato persino il senatore Esposito del PD, ovvero quello che mette la faccia e la bocca quando c’è da mostrare il peggiore volto del partito. Il senatore ha attaccato gli scioperanti dicendo che bloccavano le consegne di Amazon in tutto il paese, invocando l’intervento di Minniti e rivelando l’odio di classe che preferisce lo sfruttamento dei lavoratori piuttosto che un ritardo di 48 ore nella consegna di un acquisto. Andrebbe tralaltro ricordato che SDA chiude ogni anno con un passivo di 70 milioni di euro, puntualmente coperto da fondi pubblici.
La protesta in corso alla SDA rivela ad ogni modo l’arroganza del capitalismo italiano nei confronti dei lavoratori: un ulteriore motivo per partecipare alla mobilitazione contro il g7 di Torino della prossima settimana, per portare le ragioni delle lotte nel mondo del lavoro fin sotto la Reggia che ospita i Sette grandi sfruttatori del pianeta, e prepararsi ad uno sciopero generale sempre più necessario.

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