Bologna, sciopero selvaggio all’Interporto in solidarietà con le piazze francesi contro Loi Travail e Jobs Act
Le misure repressive approntate da qualche mese a questa parte (anche stamane un blindato sostava all’ ingresso dell’ hub logistico), non hanno fatto desistere i facchini dal partecipare al blocco soldiale, rispondendo in poco tempo alla chiamata dei delegati. Tutto ciò sull’onda della piazza milanese indetta sempre dal SiCobas che due sabati fa ha sanzionato il consolato francese a Milano, facendo intravvedere una mai sopita voglia di generalizzare il conflitto al di là delle vertenze particolari.
A dare supporto allo sciopero erano presenti anche militanti del Laboratorio Crash!, del Collettivo Universitario Autonomo, e occupanti e inquilini resistenti con Social Log.
Lo sciopero, eminentemente politico, oltre a cogliere di sorpresa le controparti per la sua imprevedibilità, ha rimarcato la volontà, a partire da un settore che vive di aspri conflitti come quello della logistica, di opporsi all’applicazione materiale delle disposizioni concordate da Jobs Act di Renzi e Poletti, riforma che è vista a ragione di gran lunga peggiore rispetto a quella per cui centinaia di migliaia di francesi e non si stanno rivoltando da mesi nel loro paese.
In continuità con lo sciopero, una volta scioltosi il blocco nella mattinata, una foltita delegazione si è diretta a Fidenza a dar manforte ai licenziati politici della Bormioli che da mesi lottano all’esterno del magazzino contro padroni, sindacati confederali e una fortissima repressione per vedere riconosciuta la propria dignità e il diritto al reintegro.
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