InfoAut

Comunicato sulla visita ad Atc

Nella giornata nazionale di lotta contro crisi e austerità, inserita nella più ampia settimana di mobilitazione, cominciata per Torino con l’occupazione dell’anagrafe l’11 ottobre per chiedere la residenza di chiunque abiti una casa occupata e che culminerà con il corteo del 19 ottobre che si è dato l’obiettivo di assediare le strade di Roma ed i palazzi del potere, per il blocco di sfratti, sgomberi e speculazioni, anche la voce di Torino non si è fatta attendere.

Un centinaio tra attivisti per il diritto alla casa, famiglie sotto sfratto, occupanti di case ed inquilini ATC si sono dati appuntamento sotto la sede dell’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino) in Corso Dante n. 14, per chiedere un incontro con il presidente dell’agenzia Elvi Rossi. A difesa del presidente e dei vari funzionari presenti all’interno dell’agenzia si è prontamente schierato un ingente numero di forze dell’ordine e digos. Dopo una mezz’ora di occupazione degli uffici aperti al pubblico, con la solidarietà delle persone in attesa agli sportelli, che ben conoscono la gestione fallimentare dell’ente da parte della dirigenza che, nonostante ciò continua a percepire lauti compensi (sino a 140.000 euro annui delle cariche dirigenziali) e la questione dei 5 funzionari indagati per corruzione e turbativa d’asta in relazione alla manutenzione delle case popolari, i presenti sono stati ricevuti dal presidente.

Le istanze riguardavano in primo luogo le lettere (oltre 4000) inviate da ATC agli abitanti delle case popolari per sollecitare l’immediato pagamento di canoni e bollette arretrate nella misura minima pari ad euro 480, senza il pagamento dei quali ATC minacciava di intraprendere la procedura di sfratto.

I presenti hanno inoltre chiesto al presidente la riapertura e la riassegnazione delle oltre 1.000 case ATC sfitte, un numero vergognoso a fronte dei 4000 sfratti che la città di Torino ha visto eseguiti dall’inizio dell’anno ad oggi e delle domande di casa popolare che attendono da anni un’assegnazione.

Questa la cronaca della giornata, ma ci teniamo ad aggiungere alcune cose: siamo stanchi di sentire promesse, sempre disattese, e allora noi abbiamo fatto delle promesse al presidente Elvi Rossi – e noi le promesse le manteniamo.

Abbiamo promesso che se entro qualche giorno non avremmo visto pubblicamente la richiesta di moratoria, insieme a quella sugli sfratti di competenza di Atc, avremmo fatto nuovamente visita al presidente Elvi Rossi. Oltre a questo, abbiamo rilanciato per ottenere l’assegnazione delle case lasciate vuote da Atc attraverso una forma di autorecupero da parte degli assegnatari; su questo Rossi tirava in ballo il Comune, proprietario del patrimonio pubblico, il quale assegna le case.

Se Atc pensa di rimpallare la questione delle case vuote al Comune pensando di lavarsene le mani…fa i conti senza l’oste: anche in questo caso se non riceveremo risposte adeguate andremo, non solo a chieder conto ad Atc ma anche il comune avrà una nostra visita…

Niente da perdere tutto da prenderci!

 

Comitato case popolari e Occupanti

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Atccase popolari

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, maestro vero

Franco Piperno ci ha lasciato. Fisico di fama internazionale, intelligenza di rara curiosità, tra i fondatori di Potere Operaio e di Radio Ciroma, con Franco abbiamo un grande debito. Di quelli che si hanno con i maestri. Un termine che non usiamo a caso, perché a dispetto di quanto scritto dai soliti sciacalli anche in […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco, ovunque il destino ti abbia gettato…

Con grande cordoglio apprendiamo la notizia della scomparsa di Franco Piperno. Franco è stato per decenni una delle figure di riferimento dei movimenti sociali in questo paese. Dalla fondazione di Potere Operaio ad oggi le discussioni, i suoi interventi, le sue intuizioni hanno segnato generazioni di militanti alla ricerca di un mondo diverso. Franco era […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sul futuro delle case popolari

Il 19 e 20 maggio si terrà nel quartiere di Sant’Ermete a Pisa una conferenza intitolata “Il futuro delle case popolari. Diritti, contrasti, progetti”. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Pisa: “effetto valanga”. Dall’assemblea riprende lo stato di agitazione per le case popolari

Sabato 15 aprile si è tenuta una nuova assemblea pubblica del percorso “casa, la priorità di Pisa”. Come di consueto, la piazza del quartiere di sant’ermete si è riempita di persone, circa un centinaio, che hanno animato una discussione appassionata e rabbiosa con 20 interventi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è diventata un lusso per pochi: l’emergenza abitativa in Italia

Inflazione, caro bollette, calo del potere d’acquisto dei salari. E mancanza di alloggi a prezzo accessibile. Sono questi gli ingredienti dell’emergenza abitativa che si sta verificando oggi in Italia: sono sempre di più le famiglie sotto la soglia di povertà, sotto sfratto o in attesa di una casa popolare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Brescia, otto anni posson bastare: autoassegnazione!

A Brescia sono stati occupati gli appartamenti, vuoti da 8 anni, della torre Finsibi, società in fallimento, da un gruppo di famiglie con bambini e persone con sfratto esecutivo o già in strada.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Meloni presidente degli sfratti

Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra a chi vive in condizioni di povertà, rischia di finire senza casa, è costretto a vivere al freddo o riesce a stento a procurarsi da mangiare con i pochi contributi che ci sono.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: non c’è cura senza conflitto

Dopo anni di battaglie, il Comitato di quartiere ha ottenuto un importante risultato: pretendere chiarezza e trasparenza sui lavori di manutenzione delle palazzine del quartiere, sulle sanatorie e sul piano straordinario per via Ugento.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nuove battaglie dal Presidio Permanente di Sant’Ermete

Il presidio permanente lanciato ormai da più di venti giorni dalla comunità di Sant’Ermete continua le sue battaglie e apre nuovi fronti contro la discriminazione istituzionale nei confronti di Marzia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Le battaglie del Comitato di Quartiere del Quarticciolo

ATER pochi giorni fa doveva tenere un incontro con gli abitanti di Quarticciolo ma non si è mai presentata. Le palazzine di via Manfredonia a Quarticciolo non sono state mai ristrutturate.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Padova: violente manganellate della celere dopo uno sgombero di case occupate

Cariche poliziesche contro occupanti ed attivisti ed attiviste del Cso Pedro questa mattina a Padova dopo uno sgombero di 4 alloggi popolari in via Delle Melette.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: vivere in case ATC nuoce gravemente alla salute, sgomberi e alloggi insalubri

In questi giorni abbiamo assistito a diversi sgomberi di case popolari occupate. Chi occupa una casa lo fa per un motivo semplice: il welfare abitativo cittadino non funziona.