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Continua la mobilitazione ai Mercati Generali

Il SiCobas denuncia irregolarità negli appalti alle cooperative e discriminazioni sulle assunzioni. Le pressioni dei grossisti. Il Comune, principale partner del Caat, tace. Giovedi notte l’ultima protesta interna.

di Fabrizio Salmoni (TG Valle Susa)


Stato di agitazione confermato al Caat di Grugliasco per il rifiuto dei grossisti di interloquire con il sindacato SiCobas dei lavoratori della logistica e per le manovre del grossista Almonte che rifiuta di assumere quattro lavoratori perchè sono delegati sindacali.

Inoltre fonti del SiCobas riferiscono che ci sono irregolarità nel subentro agli appalti di una cooperativa. Per questo, il sindacato ha denunciato le presunte irregolarità per iscritto in una lettera a Caat, Assessorato al Lavoro del Comune e presidente dell’Apgo (l’Associazione dei grossisti) affinchè si verifichi la legittimità del nuovo appalto e in cui si ribadisce la protesta per le discriminazioni sindacali  a cui è soggetto. Tra queste, il rifiuto di concedere l’assemblea, i locali di rappresentanza, nonchè per l’interruzione delle trattative sulla piattaforma di richieste avanzate con il recente sciopero del 16 Ottobre. Agli interlocutori il sindacato chiede un incontro con la cooperativa che ha vinto il discutibile appalto.

Per tutto questo, nella notte tra giovedi e venerdi scorsi è stata indetta una protesta interna. Un presidio di lavoratori si è stabilito davanti allo stand Almonte per distruibuire un volantino in cui si denunciava la discriminazione sulle assunzioni richiedendo altresi l’assunzione di tutti i lavoratori.  Almonte era assente ma se non accoglierà le richieste rischierà una denuncia per intermediazione di manodopera (leggi caporalato).

Ad accrescere la tensione ci si sono messi anche i carabinieri che la notte precedente erano entrati al Caat per un’ondata di controlli sui lavoratori. Un’operazione che poteva essere evitata tanto più perchè ha avuto il sapore di una vera e propria intimidazione preventiva.

Il Comune intanto, nella persona dell’Assessore al Lavoro Mangone (Pd) tace e cosi facendo si pone in una posizione difficile per il suo dovuto ruolo di mediazione della vertenza. Un silenzio che rischia di essere interpretato come una presa di posizione contro i lavoratori. (F.S. 3.11.2014)

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