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Dopo il primo maggio, subito in movimento! 24/5 assemblea a Firenze

Il dibattito governativo intorno ad una legislazione sulle povertà ha tutte le caratteristiche di chi sta immaginando la quantità di briciole da far cadere dal tavolo della ripartizione delle risorse pubbliche. Briciole necessarie a produrre un accettabile ammortizzatore sociale. Questo dopo aver varato provvedimenti feroci e utili a rendere strutturale la precarietà di vita per milioni di donne e uomini in questo paese. La giusta contestazione del modello Expo, con i suoi annessi e connessi più o meno affascinanti, che ha visto anche il nostro protagonismo mischiato con le lotte sociali che si battono contro un utilizzo delle risorse funzionale solo a mantenere il più possibile inalterati i profitti della rendita e gli interessi della casta, del malaffare e delle consorterie che gestiscono gli appalti delle grandi infrastrutture e dei grandi eventi, ha dato un segnale inequivocabile al governo in carica, così come le successive mobilitazioni contro la “buona scuola” di Renzi e Giannini.

Il contributo di chiarezza e di lotta che Abitare nella crisi deve dare nel merito di un eventuale “decreto povertà”, sul quale sta lavorando anche il ministro Poletti, ideologo dell’impiego precario se non volontario, è dirimente. Ci si può accontentare di pochi denari e di qualche modifica caritatevole all’impianto del cosiddetto “piano casa”? Pensiamo di no e riteniamo quindi necessario vedersi al più presto per discuterne guardandoci negli occhi e quindi, successivamente, dislocare la massimapotenza collettiva per strappare risultati consistenti.

Aver resistito all’aggressione subita, sia da provvedimenti giudiziari che legislativi, e aver prodotto nei territori utili passaggi in avanti, è solo una parte di ciò che serve oggi. L’istanza comune che si rappresenta all’interno dello spazio pubblico della nostra rete, considerata una minaccia anche dai rapporti dei servizi di prevenzione del ministero dell’Interno, agisce una considerevole forza e non dobbiamo essere proprio noi a sottovalutarla o imbrigliarla. Proviamo a dispiegarla partendo anche dai limiti registrati prima, durante e dopo la manifestazione del maggio a Milano.

Con un occhio attento alle mobilitazione “No Ombrina” prevista a Lanciano per il 23 maggio e all’assemblea nazionale di Pescara contro lo “sblocca Italia” del 24 maggio, dove proponiamo sia presente Abitare nella crisi per mantenere il necessario legame tra le lotte -da nord a sud- contro le devastazioni ambientali.

Proponiamo di vederci domenica 24 maggio a Firenze in assemblea plenaria aperta anche alle resistenze e alle lotte che abbiamo intrecciato nei territori.

Abitare nella crisi

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