InfoAut
Immagine di copertina per il post

Essere sudditi

Ve li ricordate i volti della folla nei film di Disney sulle principesse? Se guardate bene, nelle feste danzanti di Cenerentola o della Bella Addormentata, vedrete come i disegnatori non hanno nemmeno sprecato tempo creando a ciascuno un volto diverso. Macchie di colore, blobs rosastri, volti senza occhi. Così è giusto che vengano rappresentati i sudditi.

E’ quindi forse per una questione estetica che la mano pesante del governo Inglese ha deciso di ritoccare lo sfondo umano dei preparativi per il ‘matrimonio del secolo’, tra il principe ereditario William e Kate, la cenerentola figlia di milionari dal sangue comune.

Del resto, anche la polizia era stata chiara: nessun disordine sarebbe stato tollerato. Troppi soldi in ballo (tra cui qualche dozzina di milioni di sterline di denaro pubblico, graziosamente donati dal governo agli sposi), troppe televisioni di tutto il mondo sintonizzate sull’evento, troppo peso politico per un matrimonio dal sapore medievale, in cui la mistica unione tra la corona e i suoi sudditi trova la sua celebrazione più alta.

Quello che non si sapeva, o che forse ingenuamente non ci si aspettava, è stata la forza e la rapidità di questo intervento di chirurgia plastica sul corpo sociale. Dopo averci abituato alle guerre preventive e ai fermi preventivi delle kettle, nei giorni appena precedenti il matrimonio la Met Police ci ha sorpreso con una raffica terrificante di azioni preventive per il mantenimento dell’ordine pubblico.

La mattina di Mercoledì, due giorni prima del matrimonio, due squat a Brighton, a un’ora di treno da Londra, sono stati sgomberati dalle squadre antisommossa del Territorial Support Group. Il pomeriggio dello stesso giorno, dozzine di bandi sono stati emessi dalla Met Police nei confronti di attivisti sospettati di stare progettando disordini: come nelle migliori tradizioni medievali, ai prescelti per il bando è stato vietato di entrare nella zona centrale di Londra per le successive 48 ore.

Dopo una notte relativamente tranquilla, la mattina di giovedì, il giorno prima del matrimonio, è stata inaugurata di nuovo dalle sirene del TSG. Con un’azione simultanea, dozzine di camionette cariche di celerini in riot gears hanno attaccato quattro centri sociali nell’area di Londra. Uno dopo l’altro, l’art-squat Ratstart, il villagio eco-hippy Grow Heathrow e gli squat Offmarket, Petroseige sono stati sgomberati e chiusi dai sigilli della polizia. Diciassette persone sono state arrestate, con accuse fantasiose che vanno dalla ‘ricettazione’ alla ‘astrazione di energia elettrica’ (sic!).

Mentre le camionette della Met Police trasportavano gli arrestati nelle centrali più vicine, i telefoni degli attivisti di tutta la città venivano attraversati da tempeste di messaggi in tempo reale, che chiamavano alla mobilitazione e alla solidarietà immediata. Anche su internet i network radicali si trasformavano immediatamente in tante nuove ‘Radio Alice’, prendendo alla lettera la lezione Egiziana delle possibilità democratiche di piattaforme come facebook e twitter. Ma l’Egitto è l’Egitto, e l’Inghilterra è tutt’altra cosa. Nonostante le settimane di pubblicità gratuita post Piazza Tahrir, in un solo giorno Facebook ha calato la sua ghigliottina su più di cinquanta profili collegati all’area dell’attivismo Londinese. Arts Against Cuts, Goldsmiths Fightback, London Student Assembly e tanti altri spazi di discussione politica antagonista sono stati chiusi senza spiegazione, in sospetta coincidenza con le azioni di polizia offline. Persino Freedom Press, casa editrice anarchica della zona di Whitechapel che funziona quando necessario da sponda di Indymedia, ha visto il proprio sito oscurato per il resto della giornata. La sera di giovedì è scesa cupa e pesante, con la pioggia che si tratteneva a stento nelle nuvole basse.

E finalmente, sotto una luce tropicale, umida e greve, il gran giorno è arrivato. Come da copione, quasi un milione di sudditi hanno allineato i loro volti senza occhi lungo la strada della parata reale. I soldati sono scesi lungo le strade nelle loro uniformi scintillanti, tra il fragore delle bande militari e il silenzio degli agenti in borghese confusi tra la folla. Nessun suono era fuori posto, nessuna voce ha urlato. Nell’arco di poco più di un’ora, prima che il mezzogiorno illuminasse l’abito da sposa della futura regina, altre cinquantadue persone sono state arrestate preventivamente. Un gruppo di teatro di strada, vestiti da zombie, un drappello di musicisti con cartelli anti-monarchici, dei ragazzi coi megafoni nascosti nello zaino, dei professori universitari con addosso la t-shirt sbagliata, qualche ‘bandito’ malauguratamente entrato nel centro città.

Ma questa storia non finisce così, con il bacio degli sposi sul balcone di Buckingham Palace e le celle che si chiudono nei commissariati del centro. Anche se nell’epoca degli arresti preventivi e della mind-police si ha paura anche solo a sognarlo, anche solo a saperlo, ci basti dire che questa storia non si concluderà così. Come nelle migliori storie d’amore, al matrimonio segue il divorzio, e all’unione mistica tra la corona e i suoi sudditi segue la scissione. In questa lotta senza fine tra la primavera e l’inverno, mentre i daffodils e le divise fanno a gara a riempire le strade, presto il ballo di corte finirà e Cenerentola e il suo bel Principe si troveranno di colpo indifesi, sotto i milioni di occhi che finalmente sbocceranno, lo sappiamo, lo sogniamo, anche sui volti esangui dei cittadini di quest’isola.

 

Federico Campagna
30 Aprile 2011, London

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Londrarepressionesudditi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In cinquemila nello spezzone sociale del primo maggio 2025: l’unica opposizione credibile alla guerra

Lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Pan, se ne è andato un bandito torinese

Ieri è scomparso Pancrazio Chiruzzi, storico bandito torinese. Detto Pan ha esercitato il “mestiere” di rapinatore realizzando svariati colpi, alcuni dei quali ritenuti impossibili o impensabili. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa sta succedendo in Serbia?

Sabato 15 marzo a Belgrado si è svolta la più grande mobilitazione della storia della Serbia, che ha visto la partecipazione di oltre 800.000 persone provenienti da tutto il paese, in gran parte studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di ieri sera.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Rivolta nel carcere di Cuneo

Da Radio Blackout: Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: il sessennio “si chiude con repressione, sangue e sequestro dei popoli da parte dello stato”

“Il sessennio di Andrés Manuel López Obrador si chiude con repressione, sangue e sequestro da parte dello stato dei popoli che difendono il proprio territorio ed esercitano i propri diritti all’autodeterminazione, alla protesta, alla libertà d’espressione e ad un ambiente sano”

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messico: due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz.

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

A cosa servono le scorte? Un caso esemplare a Torino

Come sempre all’avanguardia, a Torino si è sperimentata negli anni un’ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell’ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fermiamoli ora: mobilitazione nazionale contro il nuovo disegno di legge sicurezza che criminalizza le lotte sociali

Inasprimento delle pene, da 2 a 7 anni,  per le occupazioni abitative ma anche per chi resiste allo sfratto e chi partecipa ai picchetti; pene draconiane da 7 a 20 anni per detenzione e diffusione di materiale che incita a impedire la realizzazione di opere ritenute strategiche; aumento delle pene per i reati di imbrattamento per colpire le pratiche di soggetti ambientalisti.