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Facchini, senzacasa, studenti: bagliori d’autunno a Bologna

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E’ un inizio di autunno promettente quello datosi ieri, mercoledì 10, a Bologna in tre piazze diverse;

in cui, come in tante altre città italiane, qualcosa inizia a covare contro un esecutivo falsamente dipinto come monolitico.

La giornata è stata aperta dal presidio convocato dal Si Cobas sotto la Prefettura contro il razzismo istituzionale di Salvini e per annunciare la due giorni del 26 e 27 ottobre di sciopero nazionale e manifestazione a Roma. E’ stata anche rilanciata la giornata di mobilitazione regionale in Emilia Romagna del prossimo sabato 13 ottobre contro la costruzione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) regionale a Modena. Un moderno lager in cui verrebbero trattenute arbitrariamente per mesi persone straniere semplicemente sprovviste di documenti; o, se in possesso di permessi di soggiorno, colpevoli di attuare forme di sciopero e picchetto incompatibili con la rapacità di una catena di sfruttamento che unisce colossi del capitalismo globale come Amazon, cooperative spurie e padroncini filo-leghisti.

Una seconda iniziativa si è data nel tardo pomeriggio sotto le Due Torri dove un presidio di Social Log, animato da volantinaggi e striscioni, ha richiamato l’attenzione sull’aggravamento dell’emergenza abitativa operata dal Decreto Salvini. Che da una parte colpisce penalmente e strumentalmente chi si trova ad occupare per necessità (in una pluriennale tendenza nazionale alla dismissione dell’edilizia pubblica), dall’altra santifica la proprietà privata davanti alla penuria di alloggi indotta dalle dinamiche della speculazione immobiliare e del capitalismo delle piattaforme. Il tutto nel quadro della giornata nazionale Sfratti Zero, che ha visto la mobilitazione di città come Firenze (in cui allo stesso modo si è dato un corposo presidio dei lavoratori della logistica sotto la Prefettura), Roma e Napoli (dove è stato invece prevalente il tema del diritto all’abitare davanti ai recenti attacchi del ministero dell’interno).

In serata la zona universitaria si è animata di una partecipata assemblea antirazzista alla Facoltà di Lettere in via Zamboni. L’evento, promosso dal CUA nella cornice dell’Alma Riot fest, è stato partecipato da circa 200 studenti che hanno espresso in tutti gli interventi un alto livello di consapevolezza, inimicizia e determinazione contro il cosiddetto “governo del cambiamento”. Principali risoluzioni dell’assemblea, poi riversatasi tra cori e fumogeni nella limitrofa Piazza Verdi, sono state la solidarietà attiva al movimento Non Una di Meno con la partecipazione alla giornata di mobilitazione prevista per sabato prossimo a Verona; e la creazione di laboratori su genere, comunicazione e cultura per affinare gli strumenti di attacco dal basso alla propaganda governativa e alle sue politiche misogine e suprematiste.

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