Fiore assediato dagli antifa. La polizia carica a Pontedera e Massa
Nei giorni precedenti schermaglie sui canali istituzionali confermavano la ristretta agibilità politica di Forza Nuova nel territorio toscano. Sia a Pontedera che a Massa i sindaci avevano infatti dimostrato la loro contrarietà alla presenza di Fiore nelle rispettive città. Certo, parole al vento, pronunciate per prudente tutela dell’ordine pubblico, considerata la diffusa ostilità verso le formazioni neofasciste sia nel territorio pisano che in quello massese. Infatti le forze antifasciste dei due centri già avevano provveduto a convocare presidi per manifestare un’opposizione fisica alla presenza di Fiore.
A Pontedera il comitato Valdera Democratica Antirazzista aveva convocato un presidio in piazza Cavour dalle 16 alle 19 contro il comizio di Fiore, previsto inizialmente nella centrale piazza Curtatone e Montanara. Ancora vivo a Pontedera il ricordo della recente incursione xenofoba dei militanti di Forza Nuova al Teatro Era, durante la cerimonia in cui si conferiva la cittadinanza onoraria a 600 bambini figli di migranti nati in Italia.
Già dal primo pomeriggio il centro di Pontedera veniva invaso da circa 200 tra poliziotti e carabinieri che, con 13 camionette, presidiavano il Corso e tutti i suoi incroci, addensadosi poi nei pressi della sede del partito neofascista. Il presidio si è presto spostato da piazza Cavour percorrendo il Corso, venendo a più riprese fermato e imbottigliato dai reparti di celere.
Molti giovanissimi infastiditi, come molti pontederesi, dall’eccessiva presenza di forze di polizia in città, si sono uniti al presidio. Un territorio come quello della Valdera, desertificato dalla crisi della Piaggio e del suo indotto, dove aumenta a dismisura l’abbandono scolastico giovanile manifesta contraddizioni e tensioni che determinano una conflittualità giovanile diffusa che, spesso, non trovando espressione politica, si trova intrappolata in contesti di disgregazione sociale fatti di immiserimento e autodistruzione. Certo la polizia, a vista, rappresenta, sempre più, per le giovani generazioni cresciute nella crisi, il simbolo del soggetto preposto a frustrare qualsiasi ambizione di riscatto o quantomeno l’ostacolo quotidiano anche della semplice arte dell’arrangiarsi o del sopravvivere.
Nel frattempo il presidio, continuando a spostarsi per il centro città, ha imboccato un via laterale e forte di un centinaio di antifascisti, ha raggiunto una via parallela alla sede di Forza Nuova davanti alla quale si stava tenendo il comizio di Fiore, invitato dagli agenti della digos a non avventurarsi fino a piazza Curtatone e Montanara. Sorpresi dalla manovra i funzionari di polizia, forse troppo impacciati a gestire tanti uomini, hanno ripiegato in fretta e furia spezzando in due tronconi il gruppo degli antifascisti con un cordone di celerini in assetto antisommossa. La posizione scomoda del cordone ha messo in difficoltà i poliziotti che indietreggiando, sotto la pressione degli antifascisti, hanno fatto volare qualche manganellata nervosa.
Il corteo degli antifascisti si è nuovamente spostato e, costeggiando l’Era è tornato sul Corso fino alla sua riapertura alla libera circolazione dei passanti, alle 18 e 30. La sede di Forza Nuova è rimasta blindata da un cordone di carabinieri per il resto della serata.
Stessa musica anche Massa, tappa successiva del tour elettorale di Fiore nella giornata odierna. Qui una provacazione di matrice fascista ha segnato la vigilia del comizio forzanovista. Nella notte è stata forzata la sede locale dell’ANPI e un gonfalone medagliere storico è stato rubato.
In questi giorni inoltre uno strano tira e molla tra sindaco e questore negava poi accordava piazza Garibaldi per il comizio di Fiore. Ma in città già da qualche giorno un presidio antifascista di opposizione alla presenza di Fiore era stato convocato dalla Casa Rossa Occupata in piazza delle Corriere. Questo presidio, chiamato per le 18, animato da un centinaio di antifascisti si è mosso in corteo verso piazza Garibaldi passando per il liceo scientifico. Entrando in contatto con la polizia schierata massicciamente a difesa del comizio, il corteo ha tentato di resistere e avanzare ma, all’altezza di via Pascoli, i celerini hanno risposto caricando.
A Pontedera come a Massa la presenza dei neofascisti è stata arginata da una forte risposta militante. Eppure, come elemento nuovo e interessante, emerge anche un’inedita potenzialità giovanile, quella che ha attraversato il corteo antifascista pontederese. Questa va arricchita e messa a valore nelle lotte stando dentro le contraddizioni dei contesti sociali che, nei territori della provincia, hanno tutte le credenziali per raggiungere nuove e radicali espressioni di rigetto di qualsiasi forma di fascismo e razzismo partendo da percorsi di organizzazione e costruzione di riscatto collettivo.
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