Germania: gli affitti vanno su ma monta la protesta
In decine di migliaia si sono mobilitati questo sabato in diverse città tedesche rispondendo alla chiamata dell’alleanza “Gemeinsam gegen Verdrängung und Mietenwahnsinn”, “Insieme contro gli sfratti e gli affitti esosi”.
L’appello, che si schiera contro il libero mercato degli affitti, la speculazione e il rialzo degli affitti nelle città europee ha preso piede anche in numerosi altri paesi tra cui Spagna, Olanda e Italia. Una manifestazione partecipata da migliaia di persone ha attraversato il centro storico di Napoli contro la turistificazione, la speculazione immobiliare, l’alzarsi del costo degli affitti e il carovita.
A Berlino la manifestazione più grande, che ha visto scendere in strada 45 000 persone attraversando i quartieri simbolo della speculazione immobiliare, Kreuzberg e Friedrichshain, terminando davanti alla fiera immobiliare di Treptow. Il problema degli affitti a Berlino è diventato endemico: gli affitti medi in centro si aggirano intorno ai 700 euro per appartamenti di meno di 20m quadrati. Aumentano gli sfratti per morosità e gli sgomberi delle centinaia di case occupate in città, mentre una sempre più grande fetta di popolazione cittadina, soprattutto piccoli commercianti, impiegati e giovani precari, è costretta ad emigrare in periferia, non potendosi più permettere un affitto vicino al proprio posto di lavoro.
In questo quadro è stata lanciata anche la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che chiede alla città di espropriare le ditte immobiliari con più di 3000 case, puntando in particolar modo alla “Deutsche Wohnen” che ne possiede oltre 10 000 e tenendole sfitte fa alzare i prezzi del libero mercato. La petizione è iniziata sabato e in poche ore ha raccolto oltre 15 000 firme, costringendo il governo del Land a discutere pubblicamente della richiesta. Alcuni dei partiti di governo si sono schierati a favore, mentre i socialdemocratici hanno preso tempo avviando una consultazione nella propria base elettorale. La richiesta mette in difficoltà il governo, perché se approvata costringerebbe la città ad indebitarsi profondamente per acquistare, seppur a prezzo forzatamente calmierato, le centinaia di migliaia case dei grandi privati immobiliari da espropriare.
In mattinata, nel quartiere Kreuzberg, è stato occupato un negozio rimasto vuoto da tempo in seguito allo sfratto del proprietario. La polizia è intervenuta in forze poche ore dopo per sgomberarlo, senza mandato, caricando e gasando i militanti della rete #besetzen che difendevano lo spazio. La notizia dei numerosi arresti e feriti ha dato ancora più forza al corteo del pomeriggio che ha costretto la polizia a rimanere in disparte per gran parte del tragitto.
Altre manifestazioni ci sono state a Francoforte, Hannover, Monaco, Colonia, Dresda e Stoccarda, dove gli affitti in centro stanno aumentando di media del 136% (da una media di 400 a oltre 1100 euro al mese) e si stanno moltiplicando le occupazioni di case sfitte. Durante il corteo a Stoccarda ci sono stati scontri con la polizia che in più occasioni è entrata nel corteo gasando e manganellando gli attivisti e riuscendo a impedire, alla fine della giornata, l’occupazione di una casa poco lontano dal percorso del corteo.
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