InfoAut
Immagine di copertina per il post

I licenziati Almaviva il 21 gennaio scendono in piazza

Siamo i 1666 licenziati di Almaviva Contact di Roma.

Secondo il Governo e la stampa dei suoi amici padroni, saremmo noi i colpevoli del nostro stesso licenziamento e non un’azienda che l’ha sempre voluto, che da anni usa questa minaccia per intascare soldi e commesse pubbliche, che da anni vessa i propri dipendenti e li mette gli uni contro gli altri. Un’azienda che mentre chiude le sedi di Roma e Napoli dove i lavoratori sono più anziani e le costano di più perché hanno ancora dei diritti, non si fa scrupolo di delocalizzare in Romania e chiedere ore di straordinario nelle sedi di Milano e Rende. 

L’accordo che Roma ha rifiutato, dopo che il Governo ha fatto la mossa criminale di dividerla da Napoli quando per mesi le vertenze avevano corso insieme, non interrompeva i licenziamenti. Li avrebbe congelati per tre mesi, il tempo necessario a farci accettare condizioni che avrebbero decurtato stipendi già miseri, reso ancora più insopportabile la nostra vita lavorativa vessandoci e umiliandoci. La verità è che l’azienda con la complicità del governo è riuscita ancora una volta ad andare a trattare sul costo del lavoro e sul controllo a distanza. Tutte proposte avanzate dall’associazione padronale di categoria (ASSTEL) per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti delle telecomunicazioni e che i sindacati in quella sede hanno dichiarato intrattabili! 
Questo il bluff per guadagnare tempo, che ha portato su Roma da un esubero di 918 persone alla chiusura del centro di casal boccone con 1666 licenziamenti. Il bluff consiste nel facilitare le aziende a cancellare la forza lavoro con più anzianità contrattuale, permettendogli di approfittare con la politica sul lavoro e con leggi inique di settore a vantaggio solo degli imprenditori .

Questa è ormai storia. Una storia purtroppo simile a tante altre nel nostro paese, in cui si moltiplicano i ricatti ai danni dei lavoratori, costretti ad accettare condizioni sempre più umilianti pur di portare a casa uno stipendio. Questa volta però, nonostante le incertezze e i tentennamenti che nessuno può non provare di fronte a situazioni così tragiche, quando la scelta sembra essere quella tra la miseria e il nulla, il copione è stato diverso dal solito: un accordo che non salvava niente ma che campeggiava nei titoli dei giornali ancor prima di essere approvato è stato rifiutato, facendo imbestialire i cosiddetti salvatori della patria. All’improvviso siamo diventati “irresponsaibili”, “masochisti”, quasi terroristi. Perché così viene dipinto in questo paese chi non accetta di essere un servo pur di lavorare.

Ora la nostra lotta va avanti, per conquistare innanzitutto ammortizzatori sociali dignitosi. Ed è una lotta che porteremo avanti tutti uniti perché al di là delle divisioni passate noi ci sentiamo molto vicini, perché questa situazione la viviamo sulla nostra pelle, a differenza di quelli che hanno strumentalizzato le nostre incertezze e difficoltà, di quelli che ci si sono gettati come sciacalli.
Ma soprattutto continua la lotta per il rispetto della dignità di chi lavora. Per questo è il messaggio che abbiamo voluto mandare a tutti i lavoratori, disoccupati, studenti che vivono in questo paese: c’è un limite che non vogliamo più superare, perché bisogna fermare a tutti i costi questa corsa al ribasso che sta distruggendo i nostri diritti, che sta impoverendo tutti noi per arricchire le tasche di pochi

Per questo ci appelliamo a tutti i lavoratori, a tutte le organizzazioni sociali e culturali di questa città per manifestare con noi SABATO 21 GENNAIO alle 15.00 a Piazza della Repubblica. Perché sentiamo che la nostra lotta è la lotta di tutti. 

BASTA RICATTI, BASTA SFRUTTAMENTO!

Comitato 1666 ex Almaviva

evento fb manifestazione https://www.facebook.com/events/235098596931902/?ti=icl

pagina facebook Comitato 1666 ex Almaviva https://www.facebook.com/comitatoexalmaviva/

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.