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Il 9 marzo della sciopero generale della Fiom

Oggi è la giornata di sciopero generale indetto dalla Fiom. Manifestazione nazionale a Roma, con partenza del corteo da piazza della Repubblica. 50.000 le persone che hanno attraversato il corteo, centinaia e centinaia i pullman organizzati per raggiungere la Capitale.

Otto ore di sciopero sul territorio nazionale e manifestazione a Roma ‘per riconquistare il contratto, a partire da Fiat, estendere l’occupazione, i diritti e l’articolo 18, garantire il reddito e la cittadinanza’.

Forte la partecipazione metalmeccanica allo sciopero: le tute blu hanno aperto il corteo con il grande striscione ‘Democrazia al lavoro’, tanti i cartelli sorretti lungo la manifestazione (‘Via il governo di banche e Confindustria per un governo di lavoratori’, ‘Giù le mani dall’articolo 18’, ‘No alla Padania ladrona’). La manifestazione si è conclusa in piazza San Giovanni, dove si è tenuto il comizio conclusivo del segretario della Fiom Landini. Ha preso parola anche Scudiere della Cgil, in sostituzione del segretario nazionale Camusso, al quale sono stati destinati fischi e rimproveri dinnanzi alla tenuta del sindacato confederale, esprimendo anche la richiesta di sciopero generale contro il governo Monti.

Tanti i movimenti e le associazioni in piazza con la Fiom, tra questi anche gli studenti e le studentesse, partiti in corteo in diverse centinaia dall’università Sapienza dietro lo striscione ‘Reddito, contratto, contro il governo dell’austerità’. Anche le bandiere del movimento No Tav alla manifestazione, con una delegazione mossasi dalla Val Susa per il corteo del 9 marzo, accolta dal sostegno e dal plauso della piazza.

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qui di seguito, la narrazione di questa giornata nelle parole di un militante notav (da notav.info)

Grande manifestazione della Fiom a Roma che ha visto migliaia di persone scioperare e scendere in piazza per difendere l’articolo 18, per respingere la 2cura Marchionne” e per chiedere democrazia, vera e reale. Piazza amica del movimento notav che ha visto numerose bandiere sventolare durante il corteo e unospezzone conla delegazione proveniente dalla valle ricevere applausi ovunque. Molti i cartelli e gli striscioni sparsiper il corteo che dicevano no alla torino lione e vari calcoli su qyanti centimetri di tav costa la cassa inetgrazione, la scuola e le pensioni.

Dal palco ha parlato il presidente della comunità Montana Sandro Plano che ha riscosso notevole successo con una piazza intera, come quella di San Giovanni, a urlare in coro “giù le mani dalla Val Susa” e ” a sarà dura”. Plano ha iniiato, viste le polemiche e la mancata partecipazione del Pd al corteo per la sua/nostra presenza, dicendosi da iscritto al PD rammaricato ancora una volta dell’atteggiamento dissociato del suo partito (giusto per rinvigorire un pò la dose!) e ha spiegato bene cosìè la lotta notav, e quante ragioni abbiamo nel dire no e quante cose prpone la Valle al posto del TAV.

Anche MAurizio Landini nel suo intervento finale ha dichiarato la sua contrarietà al Tav, alla mancanza di dialogo e di democrazia paragonando le nostre lotte, e chiedendo di impeganrci tutti per un nuovo modello di sviluppo.

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