Il ritorno dei voucher, l’ennesima vergogna a firma PD
Il PD per l’ennesima volta si prende gioco dei diritti dei lavoratori, cercando di far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta.
Cancellati qualche mese fa con un tratto di penna per evitare la possibilità che la stragrande maggioranza della popolazione potesse esprimere in maniera palese la sua contrarietà ad una forma retributiva semi-schiavistica, i voucher ora ritornano nella manovrina in via di approvazione in Parlamento.L’esponente del PD Rosato ha infatti affermato la necessità di reintrodurli per le medie imprese, ovvero la maggior parte di quelle presente nel nostro paese.
Esponenti del governo Gentiloni, che smentiscono di aver subito un diktat dal PD come riportato da alcuni giornali, hanno inoltre affermato che i voucher sono uno strumento necessario per evitare che alcune prestazioni vengano svolte in nero.Ancora una volta si ripropone lo stesso discorso trito e ritrito, ovvero che sia meglio regolarizzare lo sfruttamento piuttosto che agire e interrogarsi sulle sue cause.
Una visuale che smarca dai problemi reali e che giustifica l’ennesimo regalo alle aziende, che agisce inoltre in maniera ulteriormente depressiva sulla possibilità di trovare lavori a tempo indeterminato.
La parziale retromarcia del PD che arriva nelle ultime ore dopo lo svelamento della truffa in arrivo non cancella l’arroganza con la quale si è provato a inserire nuovamente forme di sfruttamento inaccettabili nel paese dove il ministro del Lavoro dice che contano più le partite a calcetto dello studio per trovare un impiego.
Probabilmente dietro la mossa del PD c’è anche la volontà di sfruttare alcuni buoni sondaggi elettorali per provare a far traballare Gentiloni ed andare ad elezioni anticipate: ma il dato di fondo è l’ennesima evidente prova di subordinazione del partito di Renzi agli interessi dei pochi ricchi e benestanti del paese, giocata contro i diritti di milioni di persone sfruttate o disoccupate.
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