Michele è libero!
La notizia è di quelle che fanno piacere: Michele è libero!
Dopo tre giorni passati dietro le sbarre del carcere dell’Ucciardone, oggi 3 dicembre è stato rilasciato verso le 18 con l’obbligo di firma per tre giorni a settimana fino a che non si sarà concluso il processo per i reati di cui è imputato.
I fatti risalgono a Sabato 30 Novembre, quando un presidio antifascista ha resistito agli attacchi della polizia in difesa della provocazione fascista malcelata dietro le bandiere della rete nomuos, sigla dietro cui si nascondono casapound, fratelli d’italia ed altri gruppuscoli legati alle destre siciliane.
Ad attenderlo fuori dall’Ucciardone una cinquantina di compagni e compagne di lotte, che fino a ieri gli sono stati vicini con un corteo attorno al carcere di cui vi riproponiamo la cronaca qui di seguito.
Oggi, 2 Dicembre, un allegro ma determinato corteo ha portato la solidarietà di tutta la Palermo antifascista a Michele, arrestato sabato durante le cariche effettuate dalla polizia per permettere il passaggio del corteo fascista malcelato dietro le bandiere di una fantomatica “rete nomuos”. Più di cinquecento antifascist* si sono dati appuntamento per ribadire la legittimità della lotta portata avanti con coraggio e generosità da Michele sabato 30 Novembre. Dopo i tanti comunicati di solidarietà giunti a Michele dalle realtà cittadine e dalle anime dell’unico movimento NoMuos, quello che ha portato in piazza e dentro la base migliaia di persone contrarie alla costruzione del Muos, oggi è arrivata la risposta di quanti e quante in questi anni anno imparato a conoscere la generosità di Michele e di chi nella piazza del 30 si è trovato a difendere le bandiere del movimento NoMuos, oltre che l’antifascismo di una città non disposta a tollerare sfilate di neofascisti.
Alle ore 19 i presenti sono partiti in corteo (doveva essere un presidio ma la portata dell’iniziativa ha trasformato questo in una vera e propria manifestazione) attorno alla struttura carceraria e, giunti in un luogo visibile da Michele, hanno lanciato dei fuochi d’artificio per fargli giungere vicinanza e dimostrargli, per quanto possibile, che neanche dentro il carcere è rimasto senza l’affetto dei suoi compagn* di vita e di lotta.
Impressionante la risposta di tutti i detenuti nella struttura: cori, applausi, voci e persino un fuoco acceso da dentro una cella a ribadire che la solidarietà dimostrata a Michele non cadrà nel vuoto e che, tutti i detenuti, hanno apprezzato l’iniziativa e, come gli/le antifascist* fuori, anche dentro la solidarietà non tarderà ad arrivare.
Michele è libero! Liber* tutt* !
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