Inaugurazione Anno Accademico al Politecnico: Renzi non ti vogliamo
Oggi al Politecnico di Torino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, abbiamo assistito all’ennesima passerella di politici, imprenditori e manager che nulla dovrebbero avere a che fare con il mondo universitario. “Ospite d’onore” il presidente del consiglio Matteo Renzi, che da mesi non si presenta in pubblico per evitare di trovarsi faccia a faccia con chiunque voglia contestarlo. Tant’è che oggi il premier, in cambio della sua presenza, ha preteso un imponente dispositivo di sicurezza, che gli ha permesso di entrare ed uscire dal retro dell’università senza farsi vedere. Il Politecnico è rimasto blindato per tutta la giornata: attività sospese, controlli agli ingressi, cortile transennato, polizia ovunque dentro e fuori dall’ateneo.
La scelta del Politecnico non è casuale per un evento vetrina di questa portata: da anni quest’università rappresenta infatti il modello di ateneo-azienda, in cui l’eccellenza consiste nello sfornare individui produttivi e competitivi, tanto richiesti dal mercato del lavoro.
Dentro i soliti volti noti, fuori più di cinquecento persone in presidio fra studenti, lavoratori, precari, migranti e occupanti di case, che volevano chiedere a Renzi il conto delle sue politiche. Per tutto il pomeriggio si sono alternati interventi critici sulle misure approvate recentemente, quali legge di Stabilità, Jobs Act, Buona Scuola, Sblocca Italia, piano Casa.
La volontà di tenere la contestazione il più lontano possibile dall’inaugurazione è stata confermata dal nervosismo con cui le forze dell’ordine hanno bloccato il tentativo di parte del presidio di intercettare l’uscita del premier.
Dopo blocchi del traffico, cori e slogan, il corteo spontaneo si è ricompattato con il resto del presidio, rilanciando la manifestazione notav di sabato 21/02, occasione importante per ribadire che i soldi pubblici vanno investiti in servizi utili per tutti, istruzione, sanità, casa, e non in un’inutile grande opera.
Con questa giornata abbiamo voluto ricordare a Renzi e PD che non possiamo accettare nella nostra città chi continua a portare avanti politiche, molto reali e poco buffonesche, che impoveriscono quote sempre maggiori di popolazione a tutto vantaggio di quell’esigua minoranza, che oggi era asserragliata a brindare con Renzi.
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