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Iniziano le occupazioni dei teatri da parte di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo anche in Italia

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Oltralpe sono ormai diverse decine i luoghi della cultura e dello spettacolo occupati da lavoratori e lavoratrici. In questi giorni la pratica delle occupazioni ha iniziato a diffondersi anche alle nostre latitudini.

Ad aprire le danze il tentativo di occupazione di giovedì del Teatro Mercadante a Napoli. Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo avevano trovato cordoni di polizia in antisommossa a sbarrare l’ingresso. Ma, non perdendosi d’animo, all’alba di venerdì diverse compagne sono riuscite a scavalcare il muro di recinzione ed ad entrare nel cortile di fatto proclamando l’occupazione. All’iniziativa è seguita una lunga trattativa con la direzione del teatro che ha portato al seguente risultato: “abbiamo ottenuto che una delegazione di 10  lavoratori e lavoratrici dello spettacolo gestisca, a tempo indeterminato, uno spazio assembleare permanente, per continuare a lottare e per proporre argomenti e contenuti da socializzare in maniera totalmente orizzontale e autogestita. Abbiamo usato le armi della solidarietà, della determinazione della cultura e della ragione perché intendiamo essere noi stessi i fautori del nostro futuro. E abbiamo vinto.
Solo la lotta paga!” 

Questa mattina invece ad essere occupato è stato il Piccolo Teatro Grassi di Milano. È stato scelto questo luogo per la sua storia. Il Teatro Grassi è “il primo teatro comunale di prosa d’Italia”, nato con l’impegno di essere “un teatro d’arte per tutti”.

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Di seguito il comunicato dell’occupazione milanese:

In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, il Coordinamento Spettacolo Lombardia occupa il Piccolo Teatro Grassi.

“Prove per uno spettacolo vivo”

Un Parlamento Culturale Permanente per riportare il Lavoro delle attività culturali come urgenza sociale, perché sia prioritaria per il Governo.In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, giornata di mobilitazione in tutto il territorio nazionale, il Coordinamento Spettacolo Lombardia ha deciso di intraprendere l’occupazione pacifica di un luogo simbolico come il Piccolo Teatro Grassi di via Rovello (Milano). È stato scelto questo luogo per la sua storia. Il Teatro Grassi è “il primo teatro comunale di prosa d’Italia”, nato con l’impegno di essere “un teatro d’arte per tutti”.
Come dicono le parole dei fondatori, il teatro è “il luogo dove una comunità, liberamente riunita, si rivela a se stessa: il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere, perchè, anche quando gli spettatori non se ne avvedono, questa parola li aiuterà a decidere nella loro vita individuale e nella loro responsabilità sociale”.
In queste parole si riconosce il Coordinamento che ha dato vita a questa azione.Viene quindi istituito un Parlamento Culturale Permanente come luogo di incontri, assemblee, dibattiti, laboratori e proposte artistiche.
Sono chiamati a partecipare le lavoratrici e i lavoratori, le imprese culturali, le piccole e medie compagnie, le istituzioni e tutte le realtà che compongono il settore, per un’assunzione di responsabilità condivisa.
Per costruire una ripartenza sostenibile da tutti, a partire dai più fragili, considerando il Lavoro come centralità e motore di tutte le categorie, non solo del settore culturale.A questa azione partecipano anche le studentesse e gli studenti delle Scuole, delle Università e delle Accademie di Milano come parte integrante e fruitrice del mondo della Cultura. Saranno al nostro fianco oggi per non diventare i precari di domani.”Prove per uno spettacolo vivo” è un gesto artistico e politico che rivendica lo spazio che da più di un anno è stato negato alla Cultura, per discutere/denunciare le contraddizioni che la pandemia ha fatto emergere duramente nella nostra società.

Le due iniziative si inseriscono in un più ampio quadro di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo che in occasione della Giornata Mondiale del Teatro hanno lanciato una giornata di mobilitazione nazionale per oggi.

 

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