InfoAut
Immagine di copertina per il post

Insegnare col Green Pass

||||

Riceviamo e pubblichiamo volentieri per la rubrica Green Passion questa lettera di un docente che tematizza l’utilizzo del pass vaccinale a scuola… Buona lettura!

Sono un insegnante e considero la questione del green pass da un punto di vista educativo. Sono preoccupato perché sembra mancare tra i professori un pensiero critico su quanto sta avvenendo. Io sono a favore del vaccino per gli adulti e ho fatto le mie due dosi, ma sono contrario al green pass come lasciapassare nelle scuole.

Essendomi vaccinato mesi fa potrei essere portatore asintomatico del virus, ma col green pass posso accedere comunque a scuola. Impedire, quindi, ad un professore di entrare in aula, cioè ad una persona di andare a lavorare, non può essere una forma di tutela. Malgrado questa evidente contraddizione, la maggior parte dei professori è disposta ad accettare una direttiva così visibilmente imprecisa.

Si vuole giustificare questo provvedimento con la parola “responsabilità” che il singolo dovrebbe avere nei confronti degli altri, ma il concetto posto in questi termini risulta povero e fuorviante. Se si passa il messaggio che una parte della popolazione può essere isolata perché potenzialmente malata di COVID mentre l’altra accolta perché munita di “certificazione verde”, allora già solo per questo il concetto di responsabilità è snaturato e sostituito da una comunicazione volta a dividere e non a proteggere.

Porgendo la giusta considerazione a chi è stato toccato da vicino dalla malattia e a chi vorrebbe una vaccinazione obbligatoria per tutti, qui la mia attenzione è rivolta al fatto che la maggioranza dei cittadini è convinta che il green pass sia la migliore forma di tutela possibile. Quest’idea porta a tollerare un intervento di discriminazione sociale e individuale, e noi professori stiamo accettando una simile disposizione proprio all’interno della scuola.

A prescindere da complottismi e fanatismi, qui stiamo parlando di consapevolezza e responsabilità. Il discorso ha una portata tale da reclamare riflessioni profonde. Dovremmo prenderci il tempo necessario, metterci in ascolto, lasciar perdere facili conclusioni e aiutare i ragazzi a costruire un pensiero organico e multiforme.

Tra pochi giorni entrerò in classe per insegnare apertura ed equilibrio, bellezza e complessità. E gli studenti che sapranno raggiungere simili risultati, cosa potranno mai pensare, allora, del green pass?

Mi rivolgo, quindi, ai professori: partendo da questi presupposti, che cosa vogliamo fare? Proviamo a dire qualcosa di nuovo?

prof. Tomaso Bozzalla

 

Per inviarci eventuali contributi scriveteci alla pagina facebook di Infoaut o ad infoaut@gmail.com. Vi invitiamo a proporci riflessioni ragionate ed articolate al fine di evitare di riprodurre la tribuna da social network che, ci pare, non sia molto fruttuosa in termini di possibilità di avanzamento collettivo.

Qui i primi contributi pubblicati.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

GREEN PASSGREEN PASSIONPANDEMIAprofessori

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La convergenza impossibile. Pandemia, classe operaia e movimenti ecologisti

A questa tavola sta per verificarsi, per causa mia, un’accesa discussione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La deforestazione dell’Amazzonia: una bomba a orologeria per nuove pandemie

Sede della più grande biodiversità del pianeta, l’Amazzonia è anche una bomba a orologeria per la comparsa o la ricomparsa di malattie dal potenziale pandemico.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola, cultura e società nella fase post pandemica

A pochi giorni dalla ripresa delle attività scolastiche possiamo fare un bilancio dello scorso anno per comprendere non solo le generali condizioni della scuola, ma anche quanto stiano ancora pesando gli anni di emergenza COVID.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piemonte: una “marea bianca” in difesa della sanità?

Sabato 27 maggio si è tenuta a Torino una grande manifestazione per difendere la salute e la cura. Il corteo ha visto la partecipazione di oltre 12mila persone ed è stata organizzata dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure sotto lo slogan “Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto”. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Diario della crisi – Dalla gestione della crisi al sistema di guerra

In questa decima puntata del Diario della crisi – progetto nato dalla collaborazione tra Effimera, Machina-DeriveApprodi ed El Salto – Stefano Lucarelli riflette sull’inopportuno susseguirsi di crisi che, spiazzando ed eliminando le cause e dunque le possibilità d’intervenire sulle conseguenze di quelle precedenti, fanno sì che gli effetti di queste ultime si accumulino e si […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Istituto Ferrari di Susa: un docente può dissentire a scuola?

Di seguito riportiamo la vicenda del Professore Simone Zito dell’ISS Ferrari di Susa che per aver denunciato pubblicamente una “retata” muscolare a scuola da parte delle forze dell’ordine richiesta dalla dirigente è incorso in sanzioni e provvedimenti disciplinari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo stato di salute della sanità – Intervista a Chiara Rivetti

A poco meno di due anni dall’inizio della pandemia di Covid19 abbiamo posto alcune domande a Chiara Rivetti di Anaao Piemonte sulla condizione della sanità nel nostro paese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Vogliamo tutto! Perché quando c’è tutto c’è anche la salute

A due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia Covid-19, poco o nulla è cambiato rispetto alle condizioni sindemiche che hanno fatto sì che il virus colpisse ancora più duramente chi subisce discriminazioni di classe, genere, etnia, status migratorio, condizione abitativa e così via.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotta per la casa a Pavia dopo la pandemia

L’assessore comunale alla casa, di Fratelli d’Italia, preannunciava, quasi con orgoglio, uno tsunami di sfratti dalla primavera 2021 senza, però adottare misure amministrative all’altezza della situazione, limitandosi infatti all’erogazione dei buoni spesa finanziati dallo stato e di difficile utilizzo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come la pandemia ha cambiato il panorama del lavoro organizzato negli USA

La prospettiva dell’intreccio tra crisi sociale e crisi climatica e la centralità assunta da relativamente nuovi settori del lavoro contemporaneo accanto a mansioni più tradizionali ci paiono spunti di ragionamento fondamentali.