La Liberazione è un esercizio quotidiano
Oggi siamo in piazza non solo per commemorare la liberazione dal fascismo, ma anche per continuare a resistere alla deriva di questo paese.
Vediamo chi ci governa distruggere con sempre meno vergogna i principi di solidarietà e uguaglianza affermati a partire dalla lotta partigiana. Trovare nelle minoranze un capro espiatorio, un bersaglio facilmente criminalizzabile, è il vecchio trucco del potere per governare con la paura.
Di fronte a chi fugge da dittature e miseria si crea un muro di ostilità, negando loro ogni diritto, mentre si smantellano quelli che si pensavano ormai acquisiti per tutti.
Alla creazione di questo clima contribuiscono direttamente le continue dichiarazioni di chi fa politica su presunte emergenze evitando così di rispondere alle reali esigenze delle persone. Lo vediamo oggi a Pavia quando si parla di accogliere i profughi nordafricani, lo abbiamo visto ieri con la campagna contro i rom dell’ex Snia, e ogni giorno con la continua repressione contro i migranti che trovano un rifugio nelle aree dismesse.
È questo il clima in cui sguazzano i gruppi e i partiti neofascisti, che, spalleggiati dalla destra istituzionale, continuano a compiere azioni squadriste e organizzano le loro campagne di odio contro il “diverso”.
Chi oggi parlerà dal palco guida una giunta che con questi gruppi ha dimostrato di avere rapporti molto preoccupanti.
Nella lista “Rinnovare Pavia”, a sostegno di Cattaneo due anni fa, compariva il nome di un noto neofascista pavese, che nel 2004 patteggiò un anno di reclusione per un assalto al CSA Barattolo. Inoltre la sua elezione a sindaco fu favorita esplicitamente dalla destra neofascista e numerose furono le dichiarazioni di questi gruppi a sostegno in particolare dell’“amico Gianmarco Centinaio”, vicesindaco leghista.
Un altro esponente della giunta (in questo caso un ex assessore, visto che si è dimesso quando è stato messo sotto indagine per corruzione elettorale) da segnalare per i rapporti con l’estrema destra è Pietro Trivi, già avvocato difensore di diversi naziskin processati per aggressioni. Sempre nell’ambito del centrodestra pavese, una menzione la merita il consigliere regionale leghista Angelo Ciocca, unico politico a portare la propria solidarietà al “Cso Barbarossa”, edificio occupato dai membri di Forza Nuova per qualche settimana e subito ornato con simboli neonazisti.
Ma tornando a Centinaio, è lui che ha il curriculum più interessante. Segnalato più volte in compagnia dei naziskin, anche in occasione di una delle tante aggressioni al CSA Barattolo, si è distinto per il commento dopo l’agguato dell’ottobre 2008 che mandò 7 ragazzi all’ospedale: “Forza Nuova ha fatto quello che molti pavesi vorrebbero fare, il problema è che ancora una volta sono passati dalla parte del torto e hanno fatto diventare le zecche dei martiri”. Anche in questi giorni Centinaio ha fatto sentire la sua voce confermando un’identità di vedute con l’estrema destra: il suo “Io non li voglio”, riferito ai profughi nordafricani, conferma quanto detto sopra sul clima che chi ci governa vuole instaurare e sulle divisioni che ha interesse a creare all’interno della società.
È questo l’antifascismo di cui ci vuole parlare oggi Cattaneo?
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