Lavoratrici Sodexo in lotta: “Ciao ciao CGIL”
VOLTIAMO PAGINA, E VI SPIEGHIAMO PERCHE’…
Prendiamo parola come lavoratrici delle pulizie Sodexo per comunicare che da oggi saremo in tante a lasciare i sindacati CGIL e CISL. Abbiamo fatto questa scelta, che è maturata giorno dopo giorno affrontando avversità e ostacoli che questo Sindacato ci ha messo davanti.
Dal 26 ottobre abbiamo condotto una vera e propria battaglia contro i licenziamenti che la multinazionale Sodexo voleva applicare per continuare a sfruttarci ancora di più. Una lotta che abbiamo ad oggi vinto, mettendo in campo una resistenza fatta di dignità, sacrifici, ma anche passioni. Decine e decine di lavoratrici, donne, madri hanno sostenuto per QUATTRO MESI un presidio permanente, di giorno e di notte, col vento e con la pioggia. Abbiamo preso coscienza che soltanto la nostra unità poteva farci ottenere il risultato di non essere licenziate. Un risultato che è stato conquistato grazie alla nostra determinazione, al fatto che abbiamo capito che IL NOSTRO LAVORO E’ IMPORTANTE, perchè è la SALUTE di tutti i cittadini. Abbiamo quindi fatto una LOTTA DURA, senza mediazioni, non accettando nessun compromesso. Nessun ridimensionamento dell’orario di lavoro, nessuna precarizzazione delle ore, nessun licenziamento – neanche uno.
In questo cammino, fatto di impegno, sacrificio, ma anche di gioia e soddisfazione, abbiamo capito che la tessera sindacale che avevamo in tasca era soltanto un peso. I soldi che ogni mese venivano presi dalle nostre magre e vergognose buste paga non servivano a difendere la nostra dignità, ma soltanto a PAGARE FUNZIONARI che non hanno mai condiviso con noi né lo spirito né i luoghi né gli obiettivi di noi lavoratori.
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Dal primo giorno della lotta, il gazebo che abbiamo montato per fare il presidio permanente è stato recuperato autonomamente, perchè i funzionari, soprattutto quelli della CGIL, -accampando vergognose scuse – non hanno voluto mettere a disposizione il “loro”.
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I primi giorni della lotta, i funzionari della CGIL hanno lavorato per dividere i delegati sindacali ed il fronte dei lavoratori, con intimidazioni e pressioni di ogni tipo. Per loro “non dovevamo iniziare a lottare da subito… dovevamo aspettare”. Abbiamo invece visto che la nostra capacità di mobilitazione è risultata vincente. A differenza della nostra storia, tantissime altre situazioni dove le aziende vogliono licenziare i lavoratori e il sindacato “cerca” una mediazione SENZA LOTTARE, si risolvono con la disgrazia dei lavoratori.
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Quando la nostra lotta è iniziata, abbiamo più volte cercato con lettere e volantini -che abbiamo fatto da soli- di far ripensare alla CGIL la sua linea. Abbiamo sempre cercato di coinvolgere nel presidio e nelle iniziative il Sindacato. In risposta abbiamo ricevuto solo offese, accuse di “strumentalizzazioni”, ipocrisia. La nostra delegata CGIL Marzia Ricoveri ha dall’inizio appoggiato e stimolato la volontà di tutte noi di non subire passivamente le decisioni che venivano prese negli incontri sindacali. Da subito la nostra richiesta è stata quella di DECIDERE e di PARTECIPARE. Questo perchè sappiamo bene che SIAMO NOI a lavorare, e non chi sta lontano dai posti di lavoro. Sappiamo che solo con una forza data dalla partecipazione di tutti potevamo vincere una multinazionale come la Sodexo.
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La verità è che il SINDACATO non ha mai creduto in noi! Ed era disposto fin da subito a CEDERE alle pressioni della Sodexo e dell’Azienda Ospedaliera, accettando un compromesso al ribasso. Quando abbiamo costruito con assemblee, incontri, raccolta firme, volantinaggi la NOSTRA LOTTA; quando abbiamo deciso di SCIOPERARE il 14Novembre insieme a migliaia di persone; quando non abbiamo abbassato la testa di fronte a ricatti e intimidazioni che provenivano dai vertici aziendali: il ruolo e l’atteggiamento della dirigenza della CGIL è stato quello di venirci CONTRO, tentando in ogni modo di metterci in difficoltà, di emarginare i lavoratori più attivi, di spaventare anziché di dare forza.
Per tutto questo, e molto altro, abbiamo deciso in molte decine di VENIRE VIA DA UN SINDACATO CHE NON CI RAPPRESENTA PIU’. La revoca delle nostre tessere avviene perchè abbiamo capito che solo mettendo in discussione questo modo di lavorare e di vivere possiamo conquistarci diritti, salute, reddito e dignità. Non vogliamo più delegare a nessuno di questi Sindacalisti di professione le nostre vite, per questo abbiamo deciso di costruire una nuova Associazione Lavoro e Dignità in cui TUTTE LE PERSONE possano liberamente organizzarsi e affrontare le crescenti difficoltà con coraggio, determinazione.
Le lavoratrici del Presidio Permanente di Cisanello
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