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Le tentazioni golpiste di Asor Rosa

Questa rimozione fa del resto il paio con la lunga diffidenza del nostro per le spinte autonome della classe: già negli anni ’70 con la ‘Teoria delle due società’, sosteneva la necessità di sacrificare i “non garantiti” della nuova composizione proletaria per salvare i garantiti del lavoro operaio tradizionale,  più sicuro bacino elettorale per le scelte strategiche del Pci di allora. Oggi, archiviata qualsiasi illusione anche meramente radical-progressita, si tratta di difender il mero involucro democratico, compito non adatto a “una prova di forza dal basso”. Triste parabola di un esponente della sinistra intellighenzia di casa nostra: operaista in gioventù, sostenitore del compromesse storico negli anni ’70, oggi grottesco epigono –da sinistra– delle gesta di un Edgardo Sogno.

Aldilà dell’ironia e delle immanchevoli indignazioni con cui tanto popolo di sinistra prenderà le distanze dalle proposte del professore, a questo contributo un piccolo merito glielo vogliamo riconoscere: quello di porre senza tanti infingimenti il problema del come ci si libera di un Berlsuconi e di un più generale sistema politico, una volta falliti tutti i procedimenti “democratici” tentati. Asor Rosa non crede nelle piazze e nelle sollevazioni “dal basso”. Questo è il suo pensiero.

Vien però voglia di chiedere al professore se ha idea di quale pasta sian fatti quelli che lui invoca come Salvatori della patria, quasi che questi fossero antropologicamente differenti dal Presidente del Consiglio tanto detestato.
Ci dovrebbe salvarci da Berlusconi? Il Prefetto Ferrigno, arrestato per molestie sessuali e millantato credito nei confronti di minorenni cui prometteva un posto in Polizia? O quello di Genova, Musolino, che ha speso più di 100.000 euro del Ministero per rifarsi un bagno completo di vasca di idro-massaggo e impianto di cromo-terapia?

red. Infoaut

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