Un gruppo di donne occupanti scrive a Paolo, agli arresti domiciliari insieme a Luca dal 20 maggio, dopo aver letto le motivazioni della condanna per l’iniziativa al CIPE del marzo 2012: 18 mesi a Paolo e tra i 6 e gli 8 mesi ad altri 3 attivisti.
Caro Paolo,
oggi ci siamo riunite noi donne (mamme, nonne, mogli) ma soprattutto occupanti per fare capire, a chi prova a spaventarci, che noi ti siamo riconoscenti perchè tu con la tua costanza e voglia di eguaglianza hai fatto in modo che oggi le nostre famiglie possono avere un posto dove trascorrere la vita. La nostra non è una vita facile ma almeno la sera abbiamo insieme ai nostri figli un posto per dormire e dove ritrovarci.
Ci siamo rese conto che solo scrivendo potevamo comunicare con te, in quanto lo stato ingiusto non ci permette di parlarti diversamente, di averti tra di noi. Vogliamo gridare con forza e coraggio che noi non siamo mai stati strumentalizzati ne da te ne da nessun altro. Hai messo a disposizione te stesso per aiutare tutti noi, e averti conosciuto è stato un aiuto ineguagliabile dopo tante porte sbattute in faccia. Lo stato non ci aiuta, le case popolari non ci sono, l’articolo 5 ha fatto in modo che noi non possiamo avere neanche le residenze così da compromettere il diritto alla scuola, al medico e tutti i diritti di un essere umano.
Ci hanno tolto la dignità e tu col tuo altruismo ce l’hai restituita, saperti sotto processo ci addolora ma d’altra parte ci rende più forti e motivate a continuare la lotta che tu hai iniziato e che noi continueremo sempre per il bene di tutti quelli, come noi, considerati niente da questa società.
Noi riteniamo quindi ingiusto che tu da solo porti il peso di tutti noi e che scelgono di condannare te per tutti.
Unica persona che si è accorta delle nostre esistenze. Sappi caro Paolo che per questo noi ti sosterremo sempre per l’ingiustizia che t’hanno fatto e che stai subendo e abbiamo intenzione di dividerla con te, fisicamente e moralmente.
Siamo pronte, donne forti, determinate a fare in modo che la tua libertà e la nostra possano essere conquistate e che i nostri diritti possano essere rivendicati.
Siamo sicure di vederti al più presto al nostro fianco.
Ti abbracciamo
Le donne occupanti, lottatrici come te
La gente come noi non molla mai!
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