L’Italia non è la Grecia ma è peggio: vero Presidente?
Ma che cattivi sono questi greci. Non ne vogliono proprio sapere di essere salvati dalla grande finanza internazionale e, pensate un po’, invece di farsi stritolare dalle banche e ringraziare si incazzano e scendono in piazza.
Ma l’Italia non è la Grecia. E se qualcuno fosse un po’ debole in geografia ci pensa Napolitano a renderlo edotto. “L’Italia non è la Grecia”, ha dichiarato a Helsinki. Fonti ben informate riferiscono che subito dopo avrebbe chiesto ad uno dei suoi consiglieri se Helsinki fosse la capitale della Svezia o della Svizzera. Informato che è la capitale della Finlandia ha immediatamente rilasciato una ulteriore dichiarazione: “L’Italia non è la Finlandia”. Eh sì, l’Italia è l’Italia, cioè quel paese dove i partiti non rovesceranno il governo.
Napolitano dixit. Certo i partiti tra furti, tangenti, corruzioni e clientele hanno ben altro a cui dedicarsi. Non solo non rovesciano governi ma manco li fanno, tanto ci ha già pensato Napolitano a metterci uno che li copre tutti.
E i sindacati? Suvvia, il presidente confinda “che questa discussione si concluderà con un accordo”. Quale discussione? Forse quella aum aum tra Monti e la Camusso? Quale accordo? Ma quello di Pomigliano perdio con la Fiom fuori dai coglioni e pure dalle fabbriche.
E se visto che non li rappresenta nessuno gli italiani si incazzassero? Occhio perché “non saranno tollerate manifestazioni che escano dal solco della legalità”, ammmonisce severo o’ presidente.
Insomma partito unico Napolitano-Monti, sindacati addomesticati o espulsi e niente proteste.
“L’Italia non è la Grecia”. La Grecia no, se caso l’Ungheria. Quella del 1956, ricorda Presidente?
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