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Madrid – Un racconto dallo sciopero generale

Si è cominciato dalle occupazioni delle facoltà il giorno 26 (la Uam, la Complutense e l’instituto Juan de la Cierva) per lanciare la manifestazione juvenil del 27 Marzo(y la huelga general), che non è stata troppo partecipata ma sulla quale nemmeno si puntava molto. Un corteo comunque che ha percorso tutta la città. Durante la settimana ogni “barrio” (quartiere) faceva azioni per lanciare la huelga autonomamente, quindi in realtà ci sono state tante iniziative. Ovunque ci sono stati arresti e cariche violente della polizia.

Ore 23.00 del giorno 28 Marzo punta per il picchetto precario giovanile. 500 persone hanno cominciato a girare per lavapies, tirso e altre zone di Madrid, sanzionando e facendo cori, fino a quando ci siamo “uniti” ai sindacati che facevano una manifestazione. Abbastanza bene perché infine eravamo alcune migliaia e abbiamo girato tutta la città (veramente tutta) sanzionando banche con manifesti e scritte, nonchè luoghi del potere come la associacion de prensa o multinazionali.

Dopo, verso le 5.00 del mattino, con le macchine siamo andati al carabanchel che è fuori città e da dove partono gli autobus. Dovevamo impedire al servizio minimo del trasporto di uscire. In realtà ci siamo trovati di fronte un’infinità di guardie (come poche volte nella vita) in un luogo indifendibile e soprattutto, davanti al ccoo (uno dei sindacati maggioritari) che hanno sostenuto di essere lì per verificare (quindi garantire) il servizio minimo.

Abbiamo organizzato cordoni, i sindacati sono andati in collina a godersi lo spettacolo e ci siamo scontrati con le guardie, che improvvisamente si sono levate per lasciare il campo alla cavalleria. Sono arrivati a cavallo contro di noi con il rischio reale di ammazzare qualcuno (cose che succedevano sotto Franco). In fin dei conti con un clima tesissimo siamo comunque rimasti in zona, tanto da permettere a vari gruppi sparsi di fare azioni contro gli autobus.

Molti autobus sono dovuti rientrare in officina.

Noi del piquete juvenil siamo andati via seguiti da una quantità assurda di guardie a piedi, in moto, in camionetta che volevano solo caricare e arrestare. Arriviamo in un centro sociale e abbiamo dovuto contrattare per poter uscire subito e andare alla metro scortati, in alternativa non ci avrebbero più fatto uscire. Nella metro, nemmeno fossimo pecore, corridoi di guardie in mezzo alle quali dovevamo passare.

Ci spostiamo a lavapies per l’ennesimo picchetto e arriviamo per le 9.00 di mattina. Un quarto d’ora prima che arrivassimo una volante impazzita aveva messo sotto 6 persone (lavoratori normali) facendo un incidente con un’altra macchina. Tutto relativamente tranquillo fin quando sono arrivate le forze dell’ordine. Soliti cordoni, cori, però non sembrava una situazione tesa e noi stavamo arretrando per andarcene perché non aveva più senso restare. All’improvviso caricano senza motivo, picchiando forte ed arrestando tre persone, tra cui una compagna di Roma della mia facoltà. Mi hanno chiamato ora dalla questura confermandomelo.

Insomma si è continuato girando per la città sempre su questo leit motiv fino ad ora, che devo dormire per forza visto che sono quattro giorni senza nemmeno un’ora di sonno. Stasera c’è la huelga vera e propria dalle 6.00. Sarà una manifestazione molto tranquilla perché è dei sindacati. Ci sentiamo fra un po’ di giorni, così magari vi faccio un’analisi più lucida e a freddo. A Madrid vige un regime di polizia allucinante.

 

TavCollettivo L’Officina/Scienze Politiche Sapienza di Roma

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