Mensa autogestita, lavoratori e studenti in assemblea
Gli studenti avevano, inoltre, la volontà di svolgere un’assemblea con i lavoratori; la dirigenza dell’azienda ha provato ad impedire ogni contatto tra chi produce e chi usufruisce del servizio vietando ai lavoratori di partecipare. A questo punto gli studenti hanno occupato le cucine e il primo piano della mensa distribuendo i pasti gratuitamente e permettendo così ai lavoratori di partecipare all’assemblea.
Molto positiva la risposta dei dipendenti dell’azienda regionale del diritto allo studio che, nonostante il vergognoso comportamento del direttore, hanno partecipato in massa all’iniziativa dando vita ad un primo momento di unione tra la lotta per il diritto allo studio e la lotta per i diritti dei lavoratori.
Di seguito il comunicato sulla giornata:
Oggi, in occasione dell’entrata in vigore del nuovo sistema di fasciazione del prezzo del pasto a mensa, in qualità di studenti e studentesse per il diritto allo studio abbiamo deciso di manifestare la nostra opposizione alla fasciazione “cucinando” il diritto allo studio e distribuendo pasti a prezzi popolari all’esterno della mensa centrale.
Siamo infatti contrari a questa misura di falsa equità sociale, che si pone in continuità con la gestione aziendalistica del DSU, con la svendita del bene pubblico e la discriminazione degli utenti in accesso al servizio, e che scarica ulteriormente i costi del diritto allo studio sulle spalle degli studenti e dei lavoratori.
Infatti, questo provvedimento si somma al prossimo aumento della tassa regionale, a vizi di gestione come il sistematico finanziamento di 3 milioni di euro annui a Praticelli s.p.a. e alla costante chiusura di servizi necessari agli studenti come il SEU. Contestualmente, abbiamo consegnato alla dirigenza dell’ARDSU una lettera in cui si richiedeva che fosse permesso al personale della mensa di partecipare a un momento pubblico di dialogo e di confronto; poiché questo non è stato consentito, gli studenti hanno bloccato il servizio perché i lavoratori potessero recarsi all’assemblea.
Con atteggiamento autoritario e intimidatorio, la dirigenza ha allora minacciato i dipendenti di ripercussioni e provvedimenti qualora fossero intervenuti nel dibattito: per l’ennesima volta l’azienda ha dimostrato di non saper rispondere politicamente alle istanze di studenti e lavoratori. Questi ultimi hanno partecipato all’assemblea pur senza potersi esprimere ma manifestando comunque consenso nei confronti dei contenuti portati dagli studenti.
Dal confronto è emersa la volontà collettiva di avviare un percorso pubblico e realmente democratico, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte, che riconosca il potere decisionale a chi lavora nella mensa e chi ne usufruisce. Come studenti, ci impegniamo quindi a costruire altri momenti di discussione e mobilitazione, a partire da un incontro aperto a tutti in programma per la metà di aprile.
RIFIUTIAMO L’AUSTERITY, RIPRENDIAMOCI IL WALFARE!
Studenti e lavoratori uniti per il diritto allo studio e il diritto al lavoro!
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