InfoAut
Immagine di copertina per il post

Milano: “Ci hanno assediato coi camion all’alba”

Ad accoglierli c’erano un centinaio di operai sostenuti da una quarantina di compagni dei centri sociali. Dopo una piccola carica i lavoratori si son dovuti fare da parte ma la missione dei facchini Jabil si è rivelata un flop, perché nel magazzino hanno trovato solo pochi scatoloni di scarso interesse.

Sono stati momenti di forte tensione, ecco il racconto di Anna Lisa, che lì vive da un anno:

È ancora buio quando arrivano i manovali pagati dalla Jabil scortati dalle forze dell’ordine. Sembra un’azione condotta per arrestare un boss della mafia, mentre qui ci sono solo mamme e operaie rimaste a difendere il lavoro. Tutti intorno alla fabbrica ci sono blindati, camionette, jeep, la statale è bloccata e nessuno potrebbe raggiungerci per aiutarci. Dai palazzi di fronte la gente osserva alle finestre, e con noi urlano: “Bastaaaa!”. Intanto anche un operaio è salito sul tetto, col megafono, e urla: “Non siamo noi i delinquenti da arrestare, stiamo solo difendendo il nostro lavoro!”

Ma perché l’azienda ha deciso oggi di portare via i macchinari, oggi che finalmente c’è un protocollo d’intesa approvato da Comune, Regione e Ministero per il rilancio del sito? Perchè Jabil ci vuole schiacciare in questo modo? I loro camion se ne sono andati con le pive nel sacco, caricando solo un po’ di fornitura, per lo più obsoleta. Scortati dalla polizia con sette camionette su un cancello e sei sull’altro, aprendosi un varco nel picchetto, sono entrati una dozzina di manovali con un pullman, un camion con quattro carrelli elevatori, e un grosso camion da carico.

Sui cancelli il picchetto degli operai ha resistito a lungo alla pressione fisica delle forze dell’ordine, con diversi contusi ma nessun ferito grave. Mentre il pullman e i camion raggiungevano il magazzino gli operai hanno scavalcato l’inferriata che circonda la fabbrica, sono entrati nel cortile, un gruppetto è salito sul tetto, mentre tutti gli altri come una ragnatela si sono stretti intorno agli uomini al soldo di Jabil, venuti a portare via i macchinari rimasti in fabbrica. Sono rimasti delusi: in magazzino non c’era quel che andavano cercando, solo un paio di scatoloni.

La rete operaia, ha poi impedito che il commando Jabil dilagasse in altri reparti, usando i carrelli elevatori per avviare uno smembramento della fabbrica che rimarrà solo nei loro sogni. Il permesso alla polizia per invadere l’area è stato concesso da Nokia Siemens – proprietaria dei capannoni di Jabil – e in cambio avevano chiesto che il presidio si limitasse solo all’esterno del perimetro. Visto il risultato dell’operazione di forza lo scambio è risultato impraticabile, ma per tutta la mattinata hanno cercato d’impedirci perfino l’uso dei bagni della fabbrica. C’è voluta una successiva mobilitazione per conquistarci il diritto a fare i nostri bisogni. L’inciviltà di questa azienda si misura anche da questo.

Gli operai e i lavoratori ex Jabil ringraziano i loro sostenitori per la solidarietà concreta dimostrata anche in questa occasione. Saluti dalla Jabil occupata.

di Anna Lisa Minutillo

 

da l’isola dei cassintegrati

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre “Blocchiamo tutto”

Ovunque in Francia, dei gruppi si incontrano, si organizzano e condividono delle idee con un obiettivo comune: bloccare tutto il 10 settembre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Contro la privatizzazione e l’economia di guerra: l’occupazione della piscina Argelati a Milano

Sabato 19 luglio gli abitanti dello storico quartiere popolare del Ticinese, organizzati nell’assemblea di Lotta per la Sanatoria, hanno riaperto uno dei numerosi impianti sportivi chiusi presenti nella metropoli milanese: la Piscina Argelati, inagibile dal 2022. La piscina ha rappresentato da sempre per il quartiere un luogo di socialità e un bene comune; per questo, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piano strategico per le aree interne: la fine dei paesi calabresi

Nel nuovo piano strategico per le aree interne il governo Meloni ha appena sancito il coma irreversibile di molti borghi periferici.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fratture: appunti da Milano. Disertare la guerra, resistere in città. Verso il corteo del 3 luglio

Domani, giovedì 3 luglio, scenderemo in piazza a Milano per il corteo per il diritto all’abitare. Obiettivo di questo articolo è inquadrare brevemente il contesto storico e politico nel quale ci muoviamo e, quindi, in che rapporto si collocano le lotte sociali con i mutamenti che lo stato di guerra porta con sé. La situazione […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso