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Monti nelle zone terremotate. I cittadini e le cittadine lo contestano

Il comunicato del Comitato Sisma.12
Oggi il Presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, è stato in visita prima, in occasione della Giornata della memoria, al campo di Fossoli, poi si è spostato a Concordia e infine a Mirandola. Non è venuto per esprimere nessuna vicinanza delle Istituzioni ai terremotati, ma, come dimostra lo show di Mirandola,  solo ad avviare la campagna elettorale: perso l’appeal del “tecnico infallibile” anche lui ora è costretto a scendere nell’arena elettorale. Il benvenuto per il premier del Governo simbolo della macelleria sociale, del Governo che voleva dare i terremotati in pasto alle assicurazioni private, del Governo che non ha concesso la no tax area ed è arrivato a pretendere l’Imu anche su case distrutte, non poteva essere diverso. Dal lancio di uova a Concordia, fino alle contestazioni a Mirandola, la gita elettorale di Monti è stata trasformata, e così doveva essere, in un lungo incubo. Nessun bagno di folla, nessuna stretta di mano, ma solo scorte, ingressi laterali e tutte le vie possibili per evitare il contatto con la gente, comportamento tipico di chi, inviso a molti, ha bisogno di situazioni  totalmente controllate per parlare del suo operato.
Durante il presidio di fronte al palazzetto dello sport  di Mirandola,dove tutto era allestito per il lancio di “Scelta civica”, abbiamo distribuito un volantino pretendendo da Mario Monti premier delle scuse per la totale insensibilità con cui ha gestito la “questione terremoto” (ma si sa, lui è un esperto di numeri, mica di umanità!). A Mario Monti candidato, che già sapevamo si sarebbe speso in sperticate difese del suo operato e promesse da capogiro, abbiamo chiesto di avere quel minimo di rispetto dovuto a chi è stato vittima di una tragedia: e invece ci ha subissato di spot elettorali e promesse che suonano del tutto false -pronunciate proprio da lui che ha avuto tutto il tempo e tutte le opportunità per intervenire davvero a favore dei terremotati e non l’ha fatto- nonché di costanti esaltazioni sull’ “Italia che ce la fa da sè” (revival esteso de “l’Emilia ce la fa da sè”), smentite dalla dura realtà di crisi economica con cui conviviamo ogni giorno.
I terremotati emiliani sono ormai un appetibile boccone per ogni candidato, utili da sbandierare e strumentalizzare: come ha tentato di fare oggi uno sparuto gruppo di militanti del Pdl, che ha provato a inserirsi , bandiere alla mano, nel nostro presidio nel più vile e antico tentativo di strumentalizzarci.
Il Comitato è sicuramente trasversale ed aperto a tutti, ma nessuno di noi ha intenzione di tollerare che qualche lista tenti di appropriarsi della nostra lotta, che ha come punto fermo l’autorganizzazione e il protagonismo diretto dei terremotati.
Il Comitato SISMA.12 non è e non sarà funzionale a nessun partito politico, ma solo alle esigenze dei terremotati per garantire i diritti di una ricostruzione trasparente e partecipata dal basso. Come deciso nell’assemblea del 26 Gennaio a Medolla, se non avremo, a breve, una risposta concreta con la modifica dell’impianto delle ordinanze secondo le nuove indicazioni del contributo totale alla ricostruzione, ricorderemo ad Errani e agli altri, con una manifestazione a Bologna poco prima delle elezioni, che il tempo delle chiacchere è finito.

Non vogliamo più subire le vostre ordinanze, vogliamo riappropriarci delle nostre case
100% legge subito

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