
“Non contate un cazzo, decidiamo tutto noi!”
La casa torinese lo ha scritto nero su bianco in una lettera inviata oggi (21 novembre) ai sindacati.
“Estendere l’accordo di Pomigliano a tutti i 72mila lavoratori del gruppo non vuol dire solo estendere un brutto accordo, ma porta a modificare la natura stessa dell’organizzazione sindacale: si passa a una fase di sindacato aziendale e corporativo”. Così, pochi minuti prima, il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a Torino per l’assemblea regionale dei metalmeccanici Cgil.
Dopo le vane promesse – utili solo a far accettare il ricatto, prima a Pomigliano, poi a Mirafiori – e approfittando della generale chiamata governativa e mediatica a “tirare la cinghia”, Marchionne (o i suoi esecutori ma poco cambia) torna ad incarnare il ruolo che sa interpretare meglio: quello del manager di una global goleden class che trova sempre il modo e il tempo di estrarre ed incrementare profitto sulla testa dei tuuti e tutte, anche (e forse ancora meglio) nei periodi di crisi come quello che stiamo attraversando.
Mentre a tutti viene chiesto di fare sacrifici, la classe dirigente Fiat (che, ricordiamo, è ormai solo in minima parte -Fiat Auto spa- produzione di autoveicoli e per il resto finanza e investimenti in altri settori) getta nel cestino non soltanto i lavoratori e le lavoratrici che han provato a resistere all’offensiva dell’anno appena passato (e pure quelli che invece, per paura, egoismo o necessità hanno detto “sì”) ma anche tutta quella schiera di sindacalisti gialli (di Fim, Uilm e Fismic) e la casta politica regionale che a gennaio dello scorso anno si è fatta in quattro per far passare uno dei peggiori contratti che la storia delle relazioni sindacali del nostro paese ricordi.
Con questo gesto Fiat dice a chiare lettere che i sindacati gialli e i politici non contano niente, utili soltanto a far passare le modifiche e le ristrutturazioni che la casa madre ritiene necessarie, poi possono benissimo essere gettati via, una volta esaurito il loro compito.
Se sul piano globale Fiat è soprattutto Finanza e Investimenti sul piano locale (Torino) essa è soprattutto, e da sempre, governo del territorio, politiche urbanistiche e dei servizi, spesa pubblica, immobiliare…
Ricordiamocelo il prossimo 28 novembre, quando si terrà un consiglio comunale aperto in Comune (vedi evento qui).
Infoaut Torino
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