Omicidio Ciro Esposito: chiesto ergastolo per De Santis
De Santis ha ascoltato la richiesta della Procura su una barella, mentre l’accusa ricostruiva i fatti che portarono alla morte di Ciro dopo 53 giorni di agonia. “Buffoni! L’ergastolo me lo do io da solo!” sono state le sue reazioni di fronte alla decisione della Corte. Lo zio di Esposito invece ha dichiarato la sua soddisfazione, affermando come De Santis si sentisse protetto rispetto a quanto avvenuto e che la sentenza non offre comunque un reale risarcimento della perdita di Ciro ma solo una rappresentazione giudiziaria.
Nella ricostruzione dei giudici, riportata dai giornali, “De Santis, dopo aver preso d’assalto con il lancio di due petardi un pullman carico di tifosi napoletani e averli invitati a scendere gridando «scendete, vi rompo, vi ammazzo», sarebbe fuggito in direzione del Ciak Village inseguito dal gruppo di Esposito. De Santis fu coinvolto in una rissa. A suo dire fu colpito dal calcio di una pistola che aveva un tifoso del Napoli. Secondo una perizia svolta dal Ris fece fuoco, nel corso della colluttazione, in direzione dei tifosi del Napoli dopo essere stato raggiunto da alcune coltellate all’addome, «sopraffatto dagli aggressori», scrivono i periti. Il colpo partì dalla pistola nel corso della rissa scoppiata nel viottolo di accesso al Ciak dove «Gastone» viveva in quanto custode.”
Nei giorni successivi all’accaduto decine furono i tentativi di rimuovere alla radice la mano fascista dell’omicidio. In molti evitarono di sottolineare l’appartenenza di De Santis alla destra neofascista romana, in particolare al gruppo Il Trifoglio che occupò nel 2003 i locali dal quale De Santis uscì per andare a recidere il fiore della vita di Ciro. In molti cercarono di utilizzare l’accaduto per addossare la colpa ad un generico “movimento ultras” che da li in avanti sarebbe dovuto essere criminalizzato in toto e con pene esemplari che si aggiungessero a quelle già presenti nell’ordinamento. In molti si scagliarono contro la madre di Ciro, Antonella Leardi, con striscioni offensivi nei suoi confronti esposti in curva. Quello che rimane, aldilà della sentenza, è purtroppo la perdita di un ragazzo per mano di qualcuno la cui collocazione politica è assolutamente evidente..
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