InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palermo non sta ferma di fronte ai soprusi della polizia municipale.

Prevedibile quello che sta accadendo ma assolutamente indegno di essere chiamato solidarietà. Dal sindaco che offre soldi alla famiglia (per ripagare forse l’onore della municipale e dei suoi atteggiamenti vessatori?) ai consiglieri del Pd che propongono giornate di lutto cittadino (si sa che l’opposizione è sempre alternativa e all’avanguardia!) al responsabile dei vigili urbani che promette opere di bonifica delle mele marce della municipale, ai giornalisti che raccolgono fondi per la famiglia. Quella di Noureddine non è solo una famiglia distrutta, è una famiglia disillusa del “sogno americano” che Palermo aveva rappresentato, è una famiglia che aveva sperato nella fine di un incubo, quello della lontananza e degli stenti, e che ora si ritrova non solo senza certezze, ma senza un figlio, senza un marito e senza un padre.

Che giustificazioni si possono dare ad una donna che ha perso un compagno perché il clima di odio e di razzismo lo ha soffocato? Che spiegazioni potranno mai dare ad una figlia che non crescerà con suo padre solo perché le aveva promesso un futuro migliore? Nessuna, nessuna è bene che la politica di questa città lo ammetta invece di cercare fragili scuse, invece di affannarsi alla ricerca di giustificazioni. La colpa esiste, è di questa amministrazione che, non solo è assente nella gestione delle emergenze cittadine, non solo non riesce ad affrontare la quotidianità di una cittadinanza che non vive più ma “tira a campare” , ma che pretende pure che il tutto avvenga nel massimo ordine e decoro, in fondo siamo sempre la città più cool d’Italia! Ebbene sì, il decoro e la legalità sono i puntini cardine della politica dell’amministrazione Cammarata (si sa infatti che spesso il demiurgo tende a ricreare tutto a sua immagine e somiglianza), lo scorso aprile è stata firmata l’ordinanza per il decoro urbano che prevede fermi, controlli e multe per tutti i lavori non riconosciuti come tali dalla cassazione e che non sono decorosi per la città (?!). Allora sono stati sciolti i “cani”, piogge di controlli, fermi, sequestri di merce, anche per coloro che sono titolati per essere indecorosi (Noureddine aveva regolare permesso di soggiorno e licenza per svolgere attività di venditore ambulante), la disperazione diventa il membro dicotomico di questo decoro, ovvio, non solo non si può più campare in questa città, ma non si può più nemmeno cercare di farlo.

Il far rispettare questa ordinanza diventa persecuzione, la persecuzione diventa disperazione, la disperazione tragedia. Non se ne può più, e non sono i venditori ambulanti a dirlo, ma è tutta la comunità palermitana a urlarlo, non sono mancate le vere espressioni di solidarietà, raccolte nel corteo di sabato scorso . Già prima della tragedia di Noureddine, ribattezzato “Franco” dagli amici palermitani, si vociferava in città di atti vessatori della polizia municipale che non si è limitata solo ai controlli in strada degli ambulanti e al sequestro della merce ma che si è anche premurata di condurre in caserma i venditori per completare l’atto vessatorio con intimidazioni e minacce, lo stesso Noureddine era stato fermato più volte e minacciato del sequestro delle merce, l’unico bene in possesso dell’ambulante. Si vociferava e non nella comunità marocchina, ma tra la cittadinanza che, nella stragrande maggioranza dei casi, non vede nel venditore ambulante un nemico, ma anzi una amico con il quale prendere il caffè e al quale narrare la precarietà giornaliera che affligge questa città, si vociferava e la tragedia era nell’aria. Il nemico è stato individuato, il colpevole condannato. Subito dopo l’accaduto è stata la stessa comunità palermitana del quartiere di Franco a cacciare, e con non poca violenza, le forze di polizia municipale dalla zona. E secondo le prime indiscrezioni fornite dalle forze dell’ordine e dal dibattito emerso sulla stampa e sui media mainstream sarebbero palermitani e non marocchini ad aver dato fuoco ad una volante dei vigili urbani parcheggiata davanti il palazzo del Comune (Palazzo delle Aquile) sabato notte, è sempre la comunità palermitana che offre solidarietà reale e disinteressata, che discute, che organizza eventi, che non vuole tacere e far passare i soprusi delle forze di Polizia. E se contro la repressione non si tace, questo lo dimostra l’intera comunità palermitana che, reale interlocutore di tutti gli immigrati in questa città, continua a discutere l’accaduto per porre fine a questo clima di intolleranza che, strisciante, avanza a Palermo. Ancora una volta un’unica grande voce si alza “andatevene tutti a casa”, la città è un disastro creato da chi la rappresenta e la dovrebbe amministrare.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

migrantirepressione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cosa c’è dietro l’operazione dei Carabinieri contro il Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma?

Riprendiamo il comunicato di Autodifesa Abitativa: Questa mattina 8 tra attiviste e attivisti del Movimento per il Diritto all’Abitare di Roma hanno subito la perquisizione dell’abitazione e del posto di lavoro con il sequestro dei cellulari, dei computer e di materiale cartaceo di varia natura. Un’operazione con uno spropositato dispiegamento di personale dei Carabinieri e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di ieri sera.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]