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Pisa: occupata la facoltà di Scienze Politiche

Questa mattina gli studenti e le studentesse di Scienze Politiche si sono ritrovati in assemblea di facoltà per discutere degli effetti della legge Gelmini sui loro corsi di laurea e dei possibili futuri scenari di lotta.
Il dibattito si è concentrato sull’attuale strumento di applicazione della riforma utilizzato dalla governance universitaria, la commissione statuto, un organo giudicato illegittimo e che ha già visto l’opposizione del corpo studentesco sia a Pisa che in altri atenei.

Gli studenti e le studentesse si sono trovati concordi sulla necessità di mettere in campo, oltre ai momenti di contestazione ai lavori della commissione, pratiche di riappropriazione che diano corpo alle istanze che hanno caratterizzato le lotte della scorsa stagione.

Da qui la decisione di lanciare subito un segnale forte in questa direzione occupando la facoltà, che per due giorni verrà attraversata da iniziative culturali e ludiche e da dibattiti su quanto si sta muovendo a livello universitario e non solo. Già questo pomeriggio l’occupazione ha visto un momento di confronto tra diverse realtà universitarie della Toscana; nella giornata di domani ci sarà invece un’iniziativa su quanto sta avvenendo nel Maghreb.

Pubblichiamo di seguito il comunicato sull’occupazione:

Come Collettivo Aula R e come Assemblea delle studentesse e degli studenti dell’Aula R abbiamo deciso di occupare per due giorni la facoltà di Scienze Politiche.

Abbiamo preso questa decisione per lanciare un forte segnale di opposizione all’applicazione della riforma Gelmini che, approvata lo scorso dicembre, costituisce il coronamento delle politiche di distruzione dell’università pubblica portate avanti dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni.

La facoltà di Scienze Politiche sarà duramente colpita dagli effetti della riforma. Drastica riduzione della didattica, accorpamento, scomparsa di corsi di laurea, chiusura della facoltà. Non sono solo voci. Anche se non ci sono notizie ufficiali sulle sorti dei nostri studi, sicuramente il peso degli effetti della riforma ricadrà sugli studenti e sui lavoratori dell’università.
A fronte di una trasparenza di facciata, costruita con la Commissione Statuto, la dura realtà con la quale gli studenti si devono confrontare, è quella della disinformazione.
E’ chiaro che la Commissione Statuto, incaricata di modificare lo statuto dell’ateneo per permettere l’applicazione della riforma, non solo non permette margini reali di intervento per “addolcire” gli effetti delle politiche governative, ma non garantisce neanche quella trasparenza che avrebbe dovuto caratterizzarla.

E’ quindi necessario mantenere alta la guardia, senza aspettare le decisioni di una commissione che, se anche dovesse ridurre gli effetti negativi della riforma, lo farebbe nell’ottica della conservazione degli interessi baronali.
Con questa occupazione intendiamo quindi gettare le basi per una nuova mobilitazione, ma anche affermare pratiche di lotta radicali come quella dell’occupazione e della riappropriazione degli spazi.

Venerdì alle 15:30 parleremo proprio di questo a Scienze Politiche, all’assemblea aperta “Percorsi di lotta dentro e fuori l’università”, alla quale parteciperanno anche altre realtà studentesche autorganizzate toscane.
Sabato 12 invece con un’iniziativa sulla situazione in Nord Africa porteremo la nostra solidarietà ai popoli in rivolta nel mediterraneo: alle 16:30 “Dalla Tunisia all’Italia, la via è breve”, interverrà un compagno tunisino e ci saranno collegamenti Skype dalla Tunisia.

Auspichiamo che quest’occupazione possa essere utile per aprire spazi di confronto, per dare una scossa all’intero ateneo, per costruire nuove scadenze di lotta.

Collettivo Aula R
Assemblea delle Studentesse e degli Studenti dell’Aula R

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