InfoAut
Immagine di copertina per il post

Più di 2000 blocchi stradali delle casacche gialle: la Francia alla prova dei suoi “forconi”

||||

Sono oltre duemila i blocchi che stanno paralizzando la Francia in questa giornata di mobilitazione contro l’aumento dei prezzi del carburante. Si contano per ora una manifestante morta investita in Savoia e circa 47 feriti in tutto il paese, di cui tre gravi.

La protesta dei “gilets jaunes” è cresciuta a inizio ottobre con un appello on-line a bloccare il paese il 17 novembre. La petizione ha superato le 900 mila firme portando alla nascita di centinaia di comitati organizzativi dei blocchi. Priscilla Ludosky, una trentaduenne nera venditrice di cosmetici e residente nel circondario parigino, è la prima firmataria dell’appello, pubblicato nel mese di maggio: “chiunque viva in banlieue o nelle zone periferiche e rurali del paese prende quotidianamente la macchina per lavoro. Non ne possiamo più di questi aumenti del carburante. Quando nell’ultimo anno ho visto passare il costo del pieno da 45 a 70 euro mi sono informata di capire quali voci concorressero a quel prezzo e mi sono accorta che il governo può intervenire abbassando le accise. Quindi è questo quello che chiedo: meno tasse”.

priscilla losky

La petizione di Priscilla Ludosky prende il largo e si moltiplicano a centinaia i videomessaggi di appello a bloccare il paese per sabato 17. A prendere parola è una composizione variegata proveniente dalla cosiddetta France péri-urbaine, ma accomunata da condizioni lavorative in cui la mobilità rappresenta un fattore di sfruttamento che erode il potere del salario. Sono 18 milioni i francesi che usano il proprio mezzo privato per lavoro. In un secondo momento anche l’estrema destra del Front National prova a salire sul carro della protesta, ma i comitati territoriali che si impegnano nell’organizzazione dei blocchi hanno già gambe proprie, mentre la sinistra, perfino quella più estrema, tranne alcune significative eccezioni, protagonista delle mobilitazioni urbane contro i recenti cicli di lotta come il movimento contro la Loi Travail, resta interdetta e imbarazzata. A spaventare sono i linguaggi al contempo popolari e populisti di questo movimento che cresce: marsigliese, tricolore francese, spirito cittadinista, obiettivi materiali e – almeno secondo un preconcetto di sinistra – scarsamente strategici e universali. Fatto sta che il coinvolgimento nella mobilitazione cresce.

blacages

Il 9 novembre ad Albert, nella Somme, una manifestazione di casacche gialle bracca Macron per interpellarlo sulle richieste della petizione. La curiosità sulla riuscita della protesta alla vigilia era altissima, anche e soprattutto per l’impossibilità di misurare le sue proporzioni secondo le mosse e gli schemi dei tradizionali movimenti sociali o sindacali. Ma fin dalle prime ore di questa mattina risultava chiaro che la promessa di bloccare il paese sarebbe stata mantenuta. A ora di pranzo si contavano più di duemila blocchi con decine e in alcuni casi anche centinaia di manifestanti in casacca gialla presenti fisicamente a rallentare o arrestare del tutto la circolazione. Secondo il ministero degli Interni 24 persone sono state denunciate e 17 tratte in stato di fermo nel corso delle proteste. I blocchi sono stati particolarmente virulenti negli snodi strategici della circolazione, come sui passi di montagna o negli svincoli autostradali come a Perpignan, Toulouse e Béziers. A Egratz à Passy, in Alta Savoia, i reparti di CRS hanno lanciato lacrimogeni sulle casacche gialle per disperdere la protesta. Folti ritrovi delle casacche gialle anche nelle zone di frontiera, come sul confine franco-spagnolo a Hendaye. A Parigi invece, dove la mobilitazione è meno percepita, ci sono blocchi sia alla Bastiglia che sugli Champs Elysees.

Da un punto di vista governativo e istituzionale i principali attacchi rivolti alla protesta riguardano l’accusa di anti-ecologismo. Un argomento strumentale e ipocrita: solo una piccola percentuale della tassazione sul carburante è dedicata alla riconversione ecologica, inoltre Macron è da poco reduce dalla riforma delle ferrovie francesi che, nonostante una dura battaglia sociale e sindacale, ha sforbiciato gran parte del sistema ferroviario secondario. Non a caso lo Stato francese ha appena aperto i cantieri di quattro nuove autostrade. Insomma questo oggetto politico non identificato pone non poche difficoltà a tutti gli attori politici e promette che il 17 novembre è solo un primo passo.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

forconiFranciaGILETS JAUNES

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Pan, se ne è andato un bandito torinese

Ieri è scomparso Pancrazio Chiruzzi, storico bandito torinese. Detto Pan ha esercitato il “mestiere” di rapinatore realizzando svariati colpi, alcuni dei quali ritenuti impossibili o impensabili. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa sta succedendo in Serbia?

Sabato 15 marzo a Belgrado si è svolta la più grande mobilitazione della storia della Serbia, che ha visto la partecipazione di oltre 800.000 persone provenienti da tutto il paese, in gran parte studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Straordinario Newroz: crowdfunding per la manutenzione straordinaria dello spazio sociale!

Lo Spazio Antagonista Newroz è sempre stato un punto di riferimento a Pisa per le lotte sociali e per una cultura alternativa alla logica del profitto. Nei 26 anni da quando è nato, generazioni intere di militanti, musicisti, collettivi, hanno attraversato gli spazi del centro sociale autogestito, rendendone possibile l’esistenza. Oggi, il Newroz ha bisogno di importanti interventi strutturali: se lo vuoi sostenere, anche tu puoi donare un contributo!

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Steu, partigiano di Valle Susa

Ad un anno dalla sua scomparsa, siamo consapevoli che non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per riuscire a rendere il giusto omaggio a Stefano Milanesi, Steu, per ricordare l’uomo e il compagno che è stato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefano e Rosa

Chiara Sasso, In Rosa, prima edizione 1986, Edit. Tipolito Melli, Susa; seconda edizione 2024, pp. 124 di Sandro Moiso, da Carmilla Un anno fa Stefanino o “Steu” Milanesi ha abbandonato questo pianeta alla ricerca di un luogo migliore in cui continuare a vivere, lasciandoci tutti più soli. Accompagnati, però, dal ricordo e dall’esempio di un militante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo resiste

Dopo il week end di mobilitazione nel quartiere Quarticciolo è tempo di alcune valutazioni su questo passaggio importante.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Caro bollette: “inefficace il decreto varato dal governo per contenere i costi di gas e energia” dovuti in gran parte ancora da dinamiche speculative

I prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas continuano a crescere, creando forti difficoltà alle famiglie.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Dagli inferi di Manchester agli inferi della banlieue

Un estratto da Cronache marsigliesi. Scorci di guerra civile in Francia di Emilio Quadrelli (MachinaLibro, 2025)

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Barnier come primo ministro, il figlio del RN e del macronismo

Macron voleva concludere il suo mandato governando con l’estrema destra. È con questo obiettivo che ha inaspettatamente lanciato uno scioglimento d’emergenza prima dell’estate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: migliaia in corteo a difesa delle risorse idriche. Lancio di lacrimogeni da parte della polizia che vieta le manifestazioni

Movimenti e organizzazioni di base sono impegnati da ieri mattina in Francia in una mobilitazione internazionale lanciata da Soulevementes de la Terre e Bassines Non Merci in difesa della terra e delle risorse idriche, contro la costruzione di mega-bacini idrici nell’area di Poitou, nell’ovest del paese. Migliaia di persone in corteo. La polizia, anche a […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Tav segna il campo anche nella Francia in campagna elettorale.

Nel contesto di crisi di governo in Francia, dopo le dimissioni di Macron e lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale che ha portato a chiamare nuove elezioni, il tema del tav si pone ancora una volta come campo di battaglia.