InfoAut
Immagine di copertina per il post

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi è d’obbligo connettere una lotta territoriale come questa con la fase di guerra e di riarmo attuale, con particolare attenzione al genocidio ancora in corso in Palestina.

Di seguito riprendiamo il comunicato di lancio di Quarticciolo Ribelle

Mesi su tutti i giornali, giorni su tutte le tv.

All’inizio del 2025 Quarticciolo sembrava essere il centro del mondo, non solo per noi che ci abitiamo. Il governo nazionale che scrive un decreto d’emergenza, le commissioni parlamentari che parlano della piscina di via Trani, gli anchorman che denunciano l’insostenibilità della situazione. Sembrava che tutto dovesse cambiare da un momento all’altro, sembrava che la borgata sarebbe stata trasformata nel Canton Ticino, con le aiuole curate e i prati sintetici degli impianti sportivi gestiti dalle forze armate.

Noi ci siamo organizzate e organizzati, abbiamo ricordato di avere un piano preciso per trasformare la borgata, abbiamo coinvolto gli altri abitanti e abbiamo chiesto di convergere da ogni parte del paese. Abbiamo ottenuto che gli interventi previsti non fossero una vendetta contro chi abita il quartiere. Abbiamo inaugurato un parco, strutturato un polo civico, riportato il mercato in borgata, il piano di quartiere è finito esposto alla biennale di Venezia.

Poi il silenzio.

Assordante come i titoli urlati. L’attesa in cui tutto è sospeso: gli sfratti non vengono fatti ma non si trova una soluzione per le 200 famiglie che ne aspettano uno, l’ex questura non viene sgomberata ma non si procede con il recupero dell’immobile, la piscina va a bando ma il bando va deserto, alle scuole viene rifatto il tetto ma i bambini e le bambine non si iscrivono perché manca la segreteria e la presidenza. Ad ogni tavolo un nuovo interlocutore, una nuova carica, una nuova urgenza che non è mai l’urgenza di affrontare finalmente i problemi.

Dal più piccolo degli interventi al percorso complessivo: tattiche dilatorie, interviste a cui non seguono impegni, dichiarazioni su dichiarazioni, nomine ad hoc, il commissario del governo che ammette candidamente che non esiste la bacchetta magica e che Caivano non è un modello, intanto in borgata tutto rimane in sospeso.

Intanto ad agosto ennesimo revival delle inchieste per racket contro i movimenti di lotta per la casa. Ancora una volta provano a far passare le collette per le pulizie degli spazi comuni per estorsioni.

“Vogliono costringerci ad aspettare”, scrivevamo dopo il primo marzo. Hanno gli orologi e possono farli funzionare come cronometri. Fermare tutto, far andare avanti a singhiozzi le cose, fermarle ancora. Loro hanno gli orologi ma noi abbiamo il tempo, ed è il vostro tempo che chiediamo. Ancora una volta.

Vi chiediamo di convergere, di venire in borgata, di portarci più gente possibile. Vi chiediamo di starci a fianco anche in questo tornante per alzare la voce e pretendere che il piano di quartiere sia finalmente attuato, per chiedere che siano sanate le famiglie che aspettano una casa popolare da decenni e che l’ex questura sia recuperata. 

Vi chiediamo di essere con noi mentre Quarticciolo torna ad essere lo sfondo di una serie tv crime: ancora l’uso strumentale della violenza sulle donne, ancora troupe televisive all’arrembaggio, ancora l’eterno ritorno della violenza della piazza di spaccio e della denuncia dell’ovvio di personaggi in cerca d’autore. Ancora una volta chi abita in quartiere scompare, torniamo ad essere l’ambientazione per una storia scritta male. Contano solo le nostre paure, le paure di chi è costretto a convivere con la piazza di crack. Quello che pensiamo e quello che vogliamo torna a non contare nulla.

Ma non è solo questo, vi chiediamo di convergere perché abbiamo bisogno di ragionare insieme, vogliamo mettere all’ordine del giorno un’urgenza che ci tiene svegli la notte: come si fa ad alzare la voce? Come si fa a farsi sentire?

Che sia una fabbrica da recuperare o l’intero settore della produzione culturale da organizzare. Che sia la voce di chi nasce in un quartiere di serie b o quella di chi lavora nella ricerca e all’università. Che sia fermare il genocidio in corso in Palestina o la brutta china che sta prendendo questo paese. Che sia la guerra ad ogni latitudine.

Abbiamo bisogno che la nostra voce valga qualcosa, che le nostre vite valgano. Dicono a GKN che abbiamo bisogno di vincere, dicono in val di Susa che è questo che fa la storia. Noi proviamo a fare la nostra parte, con momo edizioni che da anni ci cammina a fianco e vive la stessa nostra urgenza di costruire spazi in cui alzare la voce, con 2 giorni di festival che viviamo come un momento di lotta.

Saremo al parco modesto di Veglia come siamo stati sui tetti il 1 marzo, speriamo con meno pioggia.

Saranno 2 giorni di dibattiti, reading, mercato, musica e lotta.

Sabato alle 17 torneremo per le strade della borgata con un corteo popolare per tornare ad alzare la voce insieme, per cambiare davvero Quarticciolo.

Hanno già confermato la partecipazione a diversi momenti del festival Elodie, Zerocalcare, Michele Riondino e Valerio Mastandrea.

Nei prossimi giorni sarà pubblico il programma.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

decreto caivanoGuerra alla guerrano riarmopalestinaQUARTICCIOLOquartieri popolarisicurezza

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il caso di Ahmad Salem, in carcere da 6 mesi per aver chiamato alla mobilitazione contro il genocidio

Ahmad Salem è un giovane palestinese di 24 anni, nato e cresciuto nel campo profughi palestinese al-Baddawi in Libano, arrivato in Italia in cerca di protezione internazionale e che dopo il suo arrivo, si è recato a Campobasso per presentare richiesta di asilo politico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.