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Renzi e le piazze del popolo!

Una collusione fra Partito Democratico, polizia e magistratura, a cui siamo abituati da tempo. Infatti proprio Giovedì stesso è iniziato il processo ai 4 Notav accusati di terrorismo, per l’azione al cantiere del Tav svoltasi un anno fa in cui venne danneggiato un compressore. Accuse spropositate, fermi preventivi di centinaia di persone, dimostrano che il partito è perennemente vittima di una sindrome da accerchiamento; che di fronte ad opposizioni, contestazioni o ad istanze che provengono dalla sua sinistra, altro non sa fare che invocare manganelli e tribunali.

All’interno della piazza sicuramente la delusione era tanta, non più di diecimila persone, che per essere il “popolo” del partito di governo sono certo un po’ pochine! L’età media era decisamente alta, per non dire altissima. Fatto salvo uno sparuto gruppuscolo di Giovani Democratici, il resto della platea era sopra i cinquant’anni. E proprio loro, appena ravvisata l’aria di contestazione, si sono scagliati con furia contro chi era li per denunciare le proprie condizioni di vita, passate a correre fra un lavoro flessibile e una casa precaria.

La rabbia che molti di quegli elettori del Pd hanno messo nel cercare di spegnere la contestazione sicuramente sorprende: certo roba che non si confà a sinceri democratici e amanti della legalità! Chi è dunque lo zoccolo duro del Pd? Quello che è disposto a menare le mani pur di far parlare il suo leader? Sembrava, ad occhio e croce, che quelle fossero proprio le stesse persone che applaudivano il Pci qualche decennio fa. Sembravano convinte che votare il Pd sia “fare una cosa di sinistra” e allo stesso tempo però, come la storia ci insegna, risultano da sempre complici e convinti sostenitori di quel neoliberismo che si è instaurato e continua a ricalcare le poltrone del parlamento italiano. Il Pd incarna proprio gli interessi degli imprenditori italiani, delle banche e soprattutto dell’Europa dell’austerity non certo di quel ceto medio sempre più impoverito e di tutti coloro che da sempre pagano per i privilegi dei pochi, i pochi che erano proprio sotto quel palco. Le elemosine degli ottanta euro al mese non incantano nessuno e i comizi di Renzi nelle piazze semivuote e contestate rispondono alle menzogne e all’illusione che si è fatta questo governo di poter comprare la dignità della gente.

Sempre più persone in questo paese, non riescono ad arrivare alla fine del mese o vengono sfrattate dalle loro case; sempre più giovani non hanno la possibilità di realizzare i loro sogni, di uscire da casa dei loro genitori, di studiare e le misure varate da Renzi non fanno altro che peggiorare questa situazione: un Piano Casa che cancella l’edilizia popolare a favore di banche, cooperative e costruttori mentre dichiara guerra alle occupazioni abusive non permettendo di potervi stabilire la residenza o di poter allacciare le utenze. L’istruzione, la sanità, la luce, l’acqua, il gas, non sono forse elementi essenziali per una vita dignitosa e che dovrebbero essere garantiti a tutti indistintamente? No, evidentemente. Visto che vengono usati come ricatto per gestire l’ordine pubblico. Oppure il famoso Jobs Act, che toglie definitivamente ogni tutela sul posto di lavoro, dando la possibilità di rinnovare più e più volte i contratti a termine senza garanzie per licenziamento senza giusta causa e aumenta il numero di dipendenti che possono essere assunti con contratti di apprendistato. Realizzando così la flessibilità di poter accettare qualsiasi lavoro a qualsiasi prezzo.

Fuori dalle case degli spettatori di piazza del popolo che hanno come unico obiettivo quello di difendere i propri privilegi anche a spintoni se è necessario, per le strade, c’è un mondo pieno di gente che è stanca. Stanca di credere alla promesse di questo o quel politico, stanca di vedere i governi che cambiano e le loro vite che non cambiano mai. C’è un mondo di gente che una casa non ce l’ha, e per vivere la deve occupare. C’è un mondo di gente che ha scelto di ribellarsi, di non chinare la testa, di riprendersi tutto quello che gli spetta. C’è un mondo di gente che, colpevole di resistere alla devastazione della propria vita, viene privata della propria libertà. Da ultimi Luca e Paolo che lottano da anni per il diritto all’abitare e che sono adesso agli arresti domiciliari, misura cautelare disposta per la loro inclinazione a resistere.

Una piccola parte di questo mondo Giovedì era in piazza a Roma, ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola, a fischiare, battere le mani, per far vedere che oltre lo show di Renzi, oltre le telecamere, oltre le bandiere e le tessere di partito, oltre tutto questo, c’è un inferno. L’inferno delle periferie, l’inferno delle case occupate, l’inferno dei call center e delle università. Un inferno che continuerà a perseguitare questo governo e i suoi rappresentanti passo passo, che ha contestato Renzi in tutte le città italiane dove si è recato, che l’11 Luglio sarà a Torino in occasione del vertice europeo sulla disoccupazione giovanile. Un inferno che resiste.

Renzi stai sereno, ci vediamo l’undici.

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