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Roma, basta manovre di palazzo sulla testa dei senza casa!

Non vi è nessuno che eviti di usare con leggerezza termini come racket delle occupazioni, coperture politiche, amicizie imbarazzanti. Per giunta senza alcuna distinzione, si mischiano sigle che non hanno niente in comune, al solo scopo di contribuire a criminalizzare un movimento che sfugge al controllo istituzionale e conquista, attraverso la propria determinazione, spazi di libertà e dignità.

A chi giova? Chi sta soffiando sul fuoco?

Ci sembra che si utilizzi strumentalmente un fatto specifico, circoscritto e tutto da chiarire, per fare campagna elettorale e regolare i conti con l’amministrazione Marino. Un fuoco probabilmente “amico” che parte dall’interno della stessa maggioranza e che trova deciso conforto negli attacchi confezionati dal centrodestra.

A questo si affianca l’opera denigratoria di certa stampa tutta tesa a “sostenere” i poteri forti, nonché i padroni del mattone e di molte testate giornalistiche.

A questo punto ci sembra necessario ribadire alcune cose:

In primo luogo, i nostri percorsi di lotta sono del tutto trasparenti, rappresentano un’alternativa reale allo sfruttamento a cui l’assenza di politiche per il diritto alla casa e la subalternità dei governanti alle potenti lobby del mattone, ancora ci costringe. Nessuno può offuscare la realtà di un movimento meticcio, che dentro la lotta ricostruisce relazioni sociali e legami di solidarietà, che si batte contro ogni forma di razzismo e discriminazione e che vive del protagonismo diretto e dell’autorganizzazione di tutte le persone coinvolte.

In secondo luogo, sul tema dell’interlocuzione con gli amministratori: abbiamo sempre imposto, attraverso la lotta, il confronto atutte le amministrazioni che si sono susseguite negli anni al governo della città e della regione (ed anche con i governi nazionali) siano state esse di centrodestra o di centrosinistra. Ci siamo sempre battuti per difendere non solo gli interessi delle persone già coinvolte nei movimenti, ma più in generale di tutte le persone che vivono le difficoltà dell’emergenza e della precarietà abitativa. Lo sanno bene le migliaia di persone sotto sfratto o senzacasa che hanno trovato nei movimenti l’unica possibilità di risposta al proprio bisogno e di riscatto sociale.

Soprattutto, quello che abbiamo ottenuto è sempre scaturito da momenti di conflitto, manifestazioni, tendopoli, occupazioni, blocchi stradali e quant’altro. Tutti hanno dovuto, loro malgrado, fare i conti con un movimento che è sceso in piazza, con determinazione, sbattendo in faccia ai governanti di turno ritardi, colpe, incapacità di dare una risposta vera al bisogno abitativo nella città.

L’unico rapporto che abbiamo con le Istituzioni della città, dunque, è quello del confronto attraverso la lotta, senza nessuna logica di scambio elettorale: mai abbiamo promesso o dato voti a nessuno e mai li daremo a forze politiche estranee e distanti dai bisogni di chi paga – oggi – il caro prezzo delle politiche di austerità e precarietà.

La campagna di denigrazione e di criminalizzazione in atto in questo momento nei nostri confronti fa il paio con le dichiarazioni del Ministro dell’Interno, il cambio di passo del prefetto Pecoraro, con i violenti sgomberi avvenuti nelle scorse settimane ai danni di studenti e famiglie, con il provvedimento governativo impropriamente denominato “piano casa”. Un decreto che, oltre ad attaccare frontalmente movimenti attraverso l’annullamento delle residenze ed il taglio delle utenze , si pone in piena continuità con le scelte scellerate compiute in questo Paese, da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi venti anni. Governi che hanno annullato e cancellato ogni diritto alla casa in concomitanza con politiche economiche tese a incrementare precarietà e divisione sociale.

Ma allo stesso tempo ci chiediamo: che ruolo intendono svolgere le forze politiche che sostengono le maggioranze in Comune e in Regione? Ritengono utile attaccare frontalmente movimenti che, mentre l’inerzia regnava sovrana, hanno garantito a migliaia di persone una soluzione alloggiativa, che hanno portato al centro dell’agenda politica il tema della casa?

A Roma sono decine le occupazioni e non ci vuole tanto buon senso per capire che una strada dettata dalla forza pubblica o dalla procura produrrà nuove tensioni e nuova disperazione mista a rabbia sociale. Per questo consideriamo grave la campagna giornalistica che accusa i movimenti disegnandoli in modo disgustoso. Nelle nostre comunità si incontrano culture e storie differenti, dentro percorsi di emancipazione, tutela dei diritti e rigenerazione urbana. Non c’è spazio per la prevaricazione, la prepotenza, il razzismo, la violenza di genere. Difenderemo tutto questo e sfidiamo chiunque: magistratura, questura, prefettura, governo, forze politiche a dimostrare il contrario.

La cultura politica che sopravvive e sfrutta l’emergenza va sconfitta e noi stiamo lavorando in questa direzione. Noi continueremo a lottare giorno per giorno per conquistare i nostri diritti e difendere la nostra dignità. Risponderemo con forza con la manifestazione indetta per il 12 maggio che partirà alle 15 da piazza della Repubblica e arriverà al Campidoglio attraversando le vie del centro. Ci vediamo in città!

Blocchi Precari Metropolitani, Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, Comitato Obiettivo Casa, Progetto Degage, Resistenza Abitativa Metropolitana, Alexis occupato, Progetto Neetbloc

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