InfoAut
Immagine di copertina per il post

Salvini, le chiacchiere stanno a zero: buffone da nord a sud!

||||

 Matteo Salvini all’indomani della decisione di far cadere il governo è partito in tour per le spiagge del centro e del sud Italia. Dall’Abruzzo alla Sicilia è un continuo di passeggiate sui lungomare, selfie in spiaggia e bagni tra la gente comune. All’apice della sua popolarità e alla vigilia delle nuove elezioni politiche, Salvini sceglie di ritornare al sud e non per caso, sa bene infatti che a queste latitudini si gioca una partita importante. La vocazione nazionale della Lega si misura sul consenso che è capace di ottenere in questi territori. Nelle ultime consultazioni europee il partito del Ministro dell’interno ha ottenuto in Calabria il 22% guadagnando circa 170mila voti. Un risultato elettorale importantissimo che si deve soprattutto alla migrazione da Forza Italia verso la Lega di noti e storici potentati della malapolitica calabrese.

Ieri il “Beach Tour” salviniano ha fatto tappa in Basilicata ed è poi arrivato in Calabria, prima Isola di Capo Rizzuto (Kr) e in serata Soverato (Cz), due delle più note cittadine turistiche della regione. L’accoglienza nei confronti del ministro ha dimostrato, per l’ennesima volta da queste parti, che c’è poco da festeggiare. A Policoro, in provincia di Matera, sono comparsi tre striscioni in cui si ricorda a Salvini che il “Sud non dimentica”. Durante il comizio il ministro ha detto, dimostrando ancora una volta la sua gran faccia tosta, che la regione Basilicata deve festeggiare la propria ricchezza e che l’estrazione petrolifera, la tutela dell’ambiente e dei posti di lavoro siano assolutamente compatibili. In risposta ha ottenuto cori, insulti e un reale moto di indignazione. Passando per isola di Capo Rizzuto Salvini si è preso del buffone ed è poi arrivato a Soverato, dopo la gaffe diffusa sui social che mostra come nemmeno la geografia del Sud sia molto chiara al ministro.

In centinaia hanno risposto all’appello delle realtà catanzarese rendendo immediata una partecipata e dura contestazione che ha praticamente reso impossibile il comizio di Salvini, che aveva radunato davanti a se poche decine di simpatizzanti. Una piazza composita e varia mossa da rabbia e reale indignazione ha sollevato i veri problemi del Sud perché stanca delle chiacchiere. Tra i deliri del ministro, innervosito dalla contestazione, la polizia carica a pochi metri dal palco e l’impianto da cui parla il capitano viene fatto saltare.

Una serata caldissima di pieno agosto che manda un segnale importante e non scontato a Salvini e tutti coloro i quali vorrebbero fare del sud terreno di conquista a suon di chiacchiere, promesse e passerelle lavorando di notte a oscenità come l’autonomia differenziata, mannaia che pende sulla testa di migliaia di meridionali. Anche in questo tour il solito mantra di Salvini si riassume in chiudiamo i porti, chiudiamo i campi rom, chiudiamo i centri sociali appellando tutti indistintamente “figli di papà”. Alla gente forse non importa più di queste buffonate, importa ottenere soluzioni per migliorare le proprie condizioni. Chissà quanto ancora riuscirà a raccontarla ai “suoi italiani” questa storia che l’Italia non sarà a due velocità e che non ci saranno cittadini di serie A e di serie B. Intanto, ciò che è accaduto ieri ci dà un’indicazione da cogliere per inserirsi nelle contraddizioni che si aprono con questa crisi di governo.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

calabriasalviniSALVINI MINISTRO DELL'INTERNOSud

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

A Steu, partigiano di Valle Susa

Ad un anno dalla sua scomparsa, siamo consapevoli che non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per riuscire a rendere il giusto omaggio a Stefano Milanesi, Steu, per ricordare l’uomo e il compagno che è stato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefano e Rosa

Chiara Sasso, In Rosa, prima edizione 1986, Edit. Tipolito Melli, Susa; seconda edizione 2024, pp. 124 di Sandro Moiso, da Carmilla Un anno fa Stefanino o “Steu” Milanesi ha abbandonato questo pianeta alla ricerca di un luogo migliore in cui continuare a vivere, lasciandoci tutti più soli. Accompagnati, però, dal ricordo e dall’esempio di un militante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo resiste

Dopo il week end di mobilitazione nel quartiere Quarticciolo è tempo di alcune valutazioni su questo passaggio importante.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Caro bollette: “inefficace il decreto varato dal governo per contenere i costi di gas e energia” dovuti in gran parte ancora da dinamiche speculative

I prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica e del gas continuano a crescere, creando forti difficoltà alle famiglie.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Opporsi al ponte sullo Stretto costa: 340mila euro!

La storia del Ponte sullo Stretto si arricchisce di una nuova, incredibile pagina. di Peppe Marra, da Volere la Luna Presentato come un’opera strategica, il Ponte è in realtà un grande inganno (https://volerelaluna.it/controcanto/2024/02/15/messina-linganno-del-ponte/), tali e tante sono le criticità legate alla sua realizzazione. In sintesi: il territorio dello Stretto è una zona ad alto rischio sismico e costruire una struttura di queste dimensioni su un’area così instabile […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Autonomia differenziata: rompere la solidarietà per liberare ancora la ferocia del mercato

Quando si parla di Autonomia Differenziata il rischio è quello di credere che dietro questa formulazione si nasconda nient’altro che il secessionismo leghista della prima ora agghindato in chiave “riformista”. In realtà quanto abbiamo di fronte è ben più complesso ed attuale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi dal carcere: “siano i territori a dettare l’agenda politica delle istituzioni”

Pubblichiamo la lettera di Luigi in occasione del corteo NO Ponte svoltosi ieri a Messina..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Inauguriamo una nuova stagione di lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Next Elettronica di Piano Lago!

Il sogno e la lotta sono due facce della stessa medaglia. Scaturiscono da una percezione della realtà come stato delle cose da modificare profondamente e da una volontà di cambiare radicalmente ed eversivamente lo status quo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’Ungheria è vicina

Mentre la polizia manganella studenti e ambientalisti e trattiene in questura dimostranti e giornalisti durante le manifestazioni, la maggioranza prepara una nuova stretta repressiva prevedendo il carcere fino a 25 anni per il reato di resistenza in manifestazioni contro le grandi opere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fino a 25 anni di carcere a chi manifesta per “impedire di realizzare un’opera pubblica”

Con un emendamento presentato al ddl sicurezza dal deputato Igor Iezzi, attualmente in discussione in commissione Affari Costituzionali, la Lega propone l’inserimento di una nuova aggravante dei reati contro la pubblica incolumità che sembra ritagliata sulla variegata rete di attivisti che da anni protestano contro le grandi opere.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Il Ponte sullo Stretto è uno specchietto per allodole”. Calabria e Sicilia si preparano alla manifestazione popolare

Il ponte sullo Stretto” tra la Calabria e la Sicilia è uno “specchietto per le allodole.