InfoAut
Immagine di copertina per il post

Scienze Politiche contro la guerra!

La politica e la stampa si schierano di fatto con i ribelli, noi ci chiediamo: chi sono questi “ribelli”? L’opinione accettata è che siano libici che lottano contro il rais Gheddafi per la libertà del popolo libico, ma siamo sicuri che sia così? Che Gheddafi sia un tiranno è indiscutibile, e non lo scopriamo oggi, ce lo ricordano quaranta anni di violazioni e di soprusi, per quanto sia stati anni durante i quali i nostri governi han sottoscritto e pattuito ogni sorta di accordo con il rais. Ma siamo sicuri che gli insorti stiano lottando “per la libertà del popolo libico” e che tutto ciò non sia anche emanazione della contesa tra fazioni/tribù di potere? O ancora, è possibile che le legittime istanze di libertà vengano sostenute ed utilizzate strumentalmente dai potentati libici – o da coloro che hanno l’ambizione di diventarlo – per un riassetto di potere? Per rispondere a queste domande dovremmo capire chi sono questi ribelli e qual’è la loro guida, quali i loro progetti ed reti di amicizie…

Un’altra domanda che ci sorge spontanea: come mai interveniamo in Libia e non in Siria o in Bahrein dove sono avvenute efferate repressioni di piazza? Perché non si creò una “no fly zone” quando Israele bombardò la Striscia di Gaza nell’inverno 2008/09, uccidendo 1400 persone e bombardando obiettivi civili? E’ evidente la diversità con la quale sono state affrontate (o addirittura ignorate!) situazioni come quella palestinese o ruandese e la velocità con cui invece si è deciso di intervenire in Libia… Per ricercare la causa di questa disparità di interesse da parte della comunità internazionale, degli Stati dell’Occidente, dobbiamo chiederci quale sia la differenza tra la Libia e paesi come la Siria, il Bahrein o la Palestina. Per rispondere a questa domanda dobbiamo quindi andare ad indagare le cause reali della necessità della guerra, e chiederci quali siano le peculiarità economiche e politiche del paese contro il quale è stata scagliata nuova “guerra umanitaria”: la Libia è infatti ricca di petrolio e gas, ricchezze energetiche che alimentano l’Occidente e che sono il primo obiettivo di tutte le parti in lotta (Gheddafi, ribelli, Occidente); si trova nel mezzo del centro nevralgico della rivolta araba, in mezzo ai due punti più caldi del Maghreb (Tunisia ed Egitto), che molti vorrebbero vedere raffreddati…

Sono queste le ragioni per le quali sentiamo il bisogno di aprire degli spazi di approfondimento e di dibattito, partendo dal luogo che ci è familiare e che viviamo quotidianamente: la nostra facoltà. Scienze Politiche si definisce “facoltà di capire il mondo”, e allora armiamoci di strumenti per provare “a capire” quest’ennesima guerra, per elaborare punti di vista che rompano e rifiutino lo schema che ci viene imposto: “o con Gheddafi o con la guerra umanitaria”. Per questo stiamo raccogliendo alcuni articoli interessanti usciti in questi giorni su riviste e quotidiani, che stiamo inserendo nel “Tazebao”, la bacheca che abbiamo allestito in facoltà – in via Plana – e si può anche trovare in versione digitale e ampliata sul nostro blog. Ma soprattutto stiamo organizzando un ciclo di incontri con molteplici invitati, di Torino e di altre città d’Italia, che di volta in volta ci daranno coordinate nuove per muoverci con maggiore chiarezza all’interno della dimensione di guerra della Libia, guardando a quanto avvenuto da dicembre in poi in tutta l’area del Maghreb, sconvolto dalle rivolte e dalle rivoluzioni che hanno mandato in soffitta vecchi sistemi di potere, immaginando e sognando un altro Nord Africa!

Collettivo di Scienze Politiche

Contatti:

collettivoscipol@gmail.comcollettivoscipol.blogspot.com

Su Facebook:

Collettivo Scienze Politiche

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

collettivoguerraLibiascipoluniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lettera di Luca dai domiciliari: Sardinnia libera, Palestina libera.

Venerdì 13 giugno la questura di Cagliari ha posto il compagno Luca agli arresti domiciliari. È accusato di aver lanciato un petardo durante una manifestazione per la palestina e in particolare contro l’esercitazione militare “joint stars”. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera dagli arresti domiciliari. Per me la resistenza palestinese non ha il solo merito […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Briosco dice No all’Italian Raid Commando nella scuola del paese

A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell’Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l’accoglienza, oltre che nei boschi circostanti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop Riarmo: assemblea pubblica a Torino

Riprendiamo l’indizione dell’assemblea pubblica e segnaliamo il percorso di Stop Riarmo che si sta sviluppando a Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Sara Marzolino

La redazione di Infoaut si unisce al Movimento No Tav nel ricordo di Sara, giovane compagna reggiana che ci ha lasciati ieri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La città cantiere e il mito delle grandi opere: una chiamata dallo Stretto a intrecciare voci, resistenze, immaginari

Ci sono progetti che non si misurano solo in chilometri di cemento, in tonnellate d’acciaio e in cavilli ingegneristici. Progetti che dall’alto piombano sulla vita delle persone imponendo devastazione, macerie e profitto per pochi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Restiamo umani”. Lavoratori e lavoratrici AvioAero dicono No al riarmo ed al genocidio

Nel silenzio assordante del governo italiano e dell’Unione Europea assistiamo quotidianamente al massacro in diretta streaming del popolo palestinese. Nessuna parola di condanna per chi sta commettendo crimini contro l’umanità! In un momento così complicato, l’Europa ed in primis l’Italia, al posto di occuparsi ed utilizzare risorse per aumentare e migliorare servizi collegati all’istruzione, alla […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.