Così, in questi anni, sono continuate spontanee occupazioni di case (per lo più case popolari non ancora assegnate o non ancora abitate) a cui la città di Palermo è storicamente abituata.
Ieri un salto importante in questa pratica massificata si è registrato. La riappropriazione diventa collettiva in quanto a organizzarsi sono famiglie che si mettono insieme ad hoc per occupare un intero stabile, una palazzina, sito in centro a Palermo e sfitto da quasi 30 anni. Già sfitto: perché l’immobile in questione è di proprietà di un privato, un noto avvocato che si è potuto permettere di tenere abbandonato e chiuso per tutto questo tempo uno stabile di sette piani. Così, per l’appunto, una ventina (o quasi) di famiglie, per un totale di quasi un centinaio di persone, hanno sfondato ieri i cancelli e hanno preso possesso degli appartamenti abbandonati.
Si attendono per le prossime ore prese di posizione da parte della proprietà. Certamente il “braccio armato dello sfratto”, le forze dell’ordine, pronte ed allenate agli sgomberi dovrebbero esserlo viste le ultime azioni in difesa della “proprietà e della legalità” che hanno solo peggiorato una sitazione già drammatica.
Vedremo. Intanto, buona fortuna.
La casa è un diritto!
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