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Social Log e Taksim occupano l’ufficio notifiche pignoramenti! Verso il #12a

 

L’azione ha voluto segnalare come di fronte all’emergenza abitativa, innalzata in termini di materialità dei suoi effetti dalle mosse politiche recenti del governo Renzi e in particolare dell’art.5 del piano casa, l’unica risposta sia effettivamente il riappropriarsi dei tanti edifici sfitti delle nostre città sulle quali i signori della speculazione edilizia fondano il proprio enorme profitto.

 

L’unico pignoramento, si gridava dai megafoni, è quello che si vuole effettuare il 12 aprile nei confronti del governo Renzi. Casa, reddito, dignità, saranno ancora una volta le parole d’ordine di una manifestazione che costituirà il primo momento forte di critica al uovo governo dei poteri forti.

 

Di seguito il comunicato di Social Log sull’iniziativa:

E’ giunta l’ora che anche chi esegue gli sfratti prenda posizione per fermare questa barbarie per questo oggi abbiamo occupato gli uffici Notifiche, Esecuzioni e Protesti da cui ogni giorno lavorativo statisticamente vengono emanate 6 notifiche di sfratto per sei famiglie.

Dopo un’ora di blocco, tra volantinaggio, comunicazione la totale indisponibilità da parte dei responsabili di confrontarsi con chi quotidianamente vive il problema reale di poter finire in mezzo ad una strada, ci ha spinto a muoverci in corteo fino al cuore di Bologna sotto le due Torri per ribadire a gran voce ciò che sta succedendo a Bologna come nell’intero paese dove l’emergenza abitativa sta dilagando: ai dati sconfortanti sul 2013 che ha visto 69700 sfratti emessi , di cui il 90% per morosità, perlopiù incolpevole, si aggiunge all’assenza di politiche abitative che vadano a risolverla.

Di fronte al susseguirsi sempre più spesso di casi di disperazione, dovuti a sgomberi, sfratti e pignoramenti che ci si ritrova a dover affrontare nella solitudine più totale e senza la ben che minima prospettiva data dall’assistenza, il Governo Renzi con il Piano Casa di Lupi e l’articolo 5, minaccia di togliere la possibilità di prendere la residenza nelle occupazioni e dispone il distacco degli allacci elettrici e idrici anche in forma retroattiva, trasformando un piano Casa nell’anticamera di un attacco più profondo che Renzi, Lupi e Alfano stanno predisponendo contro un movimento che ha saputo riportare nell’agenda di governo il diritto alla casa con la grande manifestazione del 19 ottobre e le mobilitazioni successive.

L’obiettivo manifesto del gruppo di affaristi al governo di questo paese non è affrontare l’emergenza nel programmare politiche abitative pubbliche, ma far ripartire il mercato delle costruzioni e delle vendite, difendendo ogni oltre misura il diritto proprietario. Per questo vorrebbero cancellare le esperienze di riappropriazione diffusa che si stanno moltiplicando in tutta Italia negli ultimi mesi. Solo a Bologna i dati del 2013 ci consegnano un quadro che va ben al di la dell’emergenza con 1606 sfratti di cui il 90% per morosità incolpevole!

E’ ben chiaro che l’emergenza abitativa cresce e coinvolge sempre più fasce di popolazione. Nel frattempo si continua a costruire, devastando il territorio, case che saranno inaccessibili alla maggior parte della popolazione e che andranno a costituire altro vuoto invenduto di fronte alle già 7000 case vuote censite, alimentando la speculazione e gli interessi di pochi. Le uniche poche soluzioni sono temporanee e non hanno portato a nulla se non allo sperpero di altro denaro pubblico. Il poco patrimonio residenziale popolare in gestione ad Acer è insufficiente e l’incapacità di gestione dell’ente permette che 140 alloggi siano pronti ma ancora vuoti per motivi burocratici con 5508 famiglia in una graduatoria infinita che senza aumenti di richieste (cosa che sembra impossibile) a questi ritmi si stima la fine nel 2027.

Delle soluzioni ci sarebbero: come il riuso delle 7000 case private tenute vuote per lo più da speculatori e palazzinari come stiamo facendo con il Condominio Sociale in via Mario de Maria e l’auto-recupero su proprietà pubbliche in abbandono. Ma non sembra che le istituzioni oltre a proclami e belle parole abbiano la volontà politica di farlo,è più facile sgomberare chi ha occupato per necessità, permettere che gli sfratti continuino, senza arginare quest’emergenza ! Per questo continueremo la mobilitazione e con i pullman scenderemo a Roma il prossimo 12 aprile per rispedire al mittente il piano Casa e dare un ulteriore spinta sociale verso un nuovo periodo di blocco degli sfratti, occupazioni e lotta.

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