Torino: #15G #Ribaltiamo l’austerity con…il blocco degli sfratti!
Roberto 62 anni ha perso il lavoro già da diversi anni ma per un pò è riuscito ad arrangiarsi tra il tirare la cinghia e aiuti di vicini ma a un certo punto non ce l’ha più fatta a far fronte all’affitto di 500€ dell’alloggio dove vive da solo; troppo giovane per andare in pensione coi criteri attuali, troppo vecchio anche solo per sperare di rientrare nel mondo lavorativo si è trovato sfrattato, e nessuna risposta degna ha avuto da quelle istituzioni che dovrebbero aiutare i casi come il suo: emergenza abitativa servizi sociali comune.
Già dal mattino molto presto i militanti dello sportello Prendocasa e molte persone solidali si sono trovati per dar vita a un picchetto anti-sfratto per aiutare Roberto a resistere al tentativo di buttarlo per strada. All’arrivo dell’ufficiale giudiziario, grazie al supporto di tutti e tutte, si è riusciti ad ottenere, dopo che gli si voleva dare solo 2 settimane “giusto per portare via i mobili”, un rinvio fino al 18 marzo dove, se nel frattempo non sarà stata data da chi “dovrebbe” occuparsene una sistemazione adeguata al signor Roberto, saremo ancora una volta lì a ribadire che la casa è un diritto e un bisogno primario!
Una settimana di mobilitazione accennavamo prima quella che parte oggi che, in continuità con l’assedio ai ministeri e l’accampada di Porta Pia del 19-20 ottobre di Roma, tocca il tema della resistenza agli sfratti ma non solo; anche le bollette di luce e gas che ormai sempre più persone e famiglie fanno fatica o non riescono proprio a pagare, fino a dover vivere senza luce in casa, rientra nei bisogni che sono primari e dovrebbero esserlo anche per chi è senza redditto.
Anche il tema della riappropriazione è centrale quando a fronte di case sia private che pubbliche lasciate vuote ci sono sempre più persone che vivono per strada, o che ci stanno finendo a causa degli sfratti, sopratutto per morosità incolpevole, che sono in continua crescita, e in questo senso Torino è la capitale degli sfratti con il più alto rapporto di sfratto in rapporto alla popolazione.
La logica del profitto, le privatizzazioni, le dismissioni del patrimonio pubblico, i tagli al già poco welfare che c’era stanno lasciando nella precarietà più assoluta milioni di persone, in Italia come negli altri paesi del bacino del Mediterraneo.
La rabbia per questi diritti negati dovrebbe esprimersi con forza e dovrebbe farlo subito per fronteggiare un’offensiva fatta di sfratti, distacchi delle utenze, pignoramenti e sgomberi.
Le giornate di lotta, di resistenza e di riappropriazione continuano…
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